New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Album Reviews /

Deep88 & Melchior Sultana Playing Without Moving

  • Label / 12Records
  • Catalog / 12R03LP
  • Format / Vinyl, CD
  • Released / 01/2015
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Deep88 & Melchior Sultana ‎– Playing Without Moving

Mai come negli ultimi anni il ruolo dell’house sta disattendendo quelle che potevano essere le attese su un proseguo originario del genere. Incastrata tra un’ala techno sempre più pressata da sinistre influenze industrial/metal/noise ed da quel contrappasso di falsità rappresentato dal sempre troppo vivo filone dei re-edits, il movimento nato a Chicago in tempi non sospetti conta sempre meno artisti dedicati anima e corpo in produzioni che possano mantenere florido il verbo. Il tutto, non dimentichiamocelo, supportato dal disinteresse attuale dei media verso alcune tipologie di sonorità.
Non è un caso che un negozio storico come Hardwax di Berlino nel descrivere l’album in questione sia costretto a ricorrere al termine “Lounge”, quasi a dover giustificare, ma di fatto ghettizzare una voce fuori dal coro. Condizione che ci restituisce con un certo grado di realismo la fotografia della percezione fortemente condizionata dal trend che anche colossi che nella fattispecie dovrebbero essere totalmente sopra le parti subiscono inermi.

12Records

Alessandro Pasini è nato e cresciuto in una delle zone calde della penisola in fatto di house music. Dal finire degli anni ’80 e per quasi tutti i ’90 la riviera adriatica è stata la capitale indiscussa del clubbing house nostrano, movimento intorno al quale si sono sviluppate tutta una serie di produzioni che a loro modo hanno segnato la storia del genere musicale più importante dopo il rock. Penso alla magia di un brano come Alone di Don Carlos, simbolo mai troppo celebrato di un suono che aveva nella melodia la sua arma vincente; a cascata tutta la Calypso Records, la MBG International, la Antima, la DFC, scendendo più a sud la Vibraphone ecc.

Un’attitudine acquisita sul campo, assimilando delle linee guida che sin da subito ha riversato nella sua musica, battezzandosi con un nome, Deep88, che non lascia spazio ad interpretazioni. Fonda la sua label, la 12Records ed a partire dal 2011 da alle stampe una cospicua serie di singoli e ben tre album, compreso questo Playing Without Moving scritto insieme a Melchior Sultana, giovane producer maltese anche lui  con all’attivo diversi singoli e ben quattro album che spaziano da ritmi downtempo ad house, techno, fino a raffinate atmosfere Soul/Jazz per la Irma.

“Ho conosciuto Melchior diversi anni fa rispondendo ad un’annuncio per un MPC2500, un sequencer che avevo intenzione di acquistare. Da li l’idea di collaborare. Abbiamo lavorato scambiandoci files su skype, suonando tutto senza darci troppe regole, lavorando entrambi sia sulle ritmiche che sulle melodie.”

Ed è proprio la melodia ad aprire le danze, Nightwave, il primo brano in scaletta è infatti un riuscitissimo esercizio di stile intorno alla deep house. Carrello ritmico iniziale, ingresso del pad nebuloso ed esplosione melodica con un’intonazione di piano tagliente che si stampa nella memoria mentre le gambe hanno il loro tornaconto a suon di groove. Karma’s Pocket tiene sulla linea alzando i toni con quello che sembra il suono di un organo che rende astratta ed inafferrabile la melodia mentre la batteria elettronica tira giù schiaffi ad ogni battito. Yo House è un’orgia pianistica che ricrea l’habitat windy city con estrema fedeltà mentre la successiva Chicago si tinge d’oscurità mentre i bassi vorticano e le maracas risuonano alte.
100% Kamelwolle è sempre profonda vibra house con un piano bello rotondo che rifinisce il solo di flauto sintetico che alza il tiro guidando la mente. Track3 gioca con le pause inserendo un pad carico di tensione che anticipa la ripresa aerea dopo la metà del brano con il piattino che riapre al ritmo anticipando rullata e cassa. Saturday è un groviglio di ritmo tribale immerso in oscure acque, tra archi in primo piano e le solite nebbie. Days Go By si fa carico di tutte le soluzioni proposte, alternando un basso corposo ad inserti di piano, il tutto con una programmazione ritmica tesa e lineare ed ai costanti tappeti che ne legittimano quello status di inafferrabilità.

Due remix in coda, sul primo solco troviamo una leggenda vivente, Dream 2 Science, il quale prende in custodia il brano d’apertura infondendogli un tocco pastorale che ne lima tutti gli angoli regalandoci un linguaggio deep paradisiaco. Chiude i conti l’astro nascente Andras Fox con un remix ricco di biscotti esotici che sono puro piacere d’ascolto.

Vale una sola regola, è sempre la stessa, ascoltate tutto e non lasciatevi incatenare da chi è sempre alla ricerca del tornaconto personale. Playing Without Moving è un album che vi riconcilierà con il verbo house.