Questa è la prima volta che mi trovo a scrivere di un album al momento disponibile soltanto per il mercato digitale. Vuoi una precisa scelta editoriale, vuoi la mancanza di tempo per seguire l’oceanico bacino digitale. Ma questo disco di Sean Deason, da Detroit (neanche a dirlo) è una di quelle gemme di rara bellezza che hanno un bisogno fortissimo del tanto sospirato calcio in culo per poter uscire allo scoperto e fottere questo mercato discografico che si sta dimostrando sempre più deludente. Intendiamoci, non abbiamo mai pensato, neanche lontanamente, di vedere un qualche nostro amato disco al top delle vendite di un qualsiasi stato, e forse il nostro fottuto pensiero elitaristico neanche vorrebbe tanto, ma assistere ad un’”emarginazione” così forte verso una musica così pura e brillante è una coltellata ben più profonda.
Questo è lo stato attuale dell’arte. Produttori dalla valenza artistica importante costretti, dalla logica dei numeri, a divulgare il loro lavoro su una piattaforma assolutamente trascurata come quella del download digitale.
Un modo infame, quanto ormai purtroppo necessario, per far tornare, seppur arrancando, i famosi conti. Un non luogo dove la musica è allo stato gassoso, dove riesce a sopravvivere soltanto la speranza.
Interroghiamoci dunque su dove potrebbe andar a finire un disco di tale bellezza se il nostro fottuto mouse fosse stato attratto magari da un gran porno, piuttosto che preso da un feroce tic che ci ha fatto scavare in profondità.
Sean Deason se ne è fregato, e sono in pochi ormai a farlo, ha pensato alla musica, soltanto ad essa, confezionando un disco di musica techno intriso di una valenza emotiva fuori dal comune, facendo suonare le macchine in maniera dolce ed armoniosa, regalando il giusto al dancefloor e di contro moltissimo alla mente. La sua è musica che pesca direttamente nel cuore, pensate ad un Carl Craig in vena di serenate, questo è il mood del disco.
Atmosfere lunari, beat morbidi nella loro articolata composizione, synth a bassa voce e bassline appena accennate. Ci sono tutti gli ingredienti della techno senza però suonare come noi tutti immagineremmo un disco techno (un po’ incazzato per via di quanto detto in precedenza) di Detroit.
Ora non voglio dilungarmi a descrivere un disco di tale bellezza tra l’altro recuperabile con un click e pochi denari, quello mi auguro veramente è che una creatura di tale classe fosse “costretta” per via dei numerosissimi download a veder luce su un formato a portata di tatto, tanto di fumo in vendita ce n’è già in abbondanza.