Fino alla pubblicazione di questo album, Steffi ha rappresentato musicalmente un oggetto misterioso. Poche (ma pregevoli) uscite a partire dal 2009, anno in cui la dj olandese si è avvicinata alla produzione: “Kill Me”, “24 Hours”, composto appositamente per il “Panorama Bar Mix” della collega di consolle Tama Sumo, e “My Room”, inserito in “Funf”, la recente compilation celebrativa per i cinque anni dell’etichetta Ostgut Ton. “Yours & Mine” rappresenta l’album di debutto e non poteva che essere pubblicato sull’etichetta di proprietà del Berghain, data la residenza mensile di Steffi presso il Panorama Bar di Berlino.
Un suono maturo, classico, molto elegante, rivolto tanto a Chicago e New York quanto a Detroit, che tuttavia suona nello stesso tempo moderno e proiettato in avanti e ben si ricolloca all’interno della famiglia Ostgut Ton. Nove tracce inedite sono molto di più di quanto realizzato da Steffi fino a questo momento e sono quindi indicative per svelarne l’identità sonora.
“Lilo” parte subito in ‘medias res’ e disegna profondi, caldi scenari atmosferici sospesi che proseguono in “Piem” conservando nelle avvolgenti sonorità misteriose e sognanti lo stesso ‘mood’.
La voce di Virginia, la cui collaborazione risale all’eccellente ep “Reason” uscito su Underground Quality, sottolinea due episodi dell’album: il momento house ‘old school’ intitolato “Yours” (memore del modello Inner City) e l’intenso ripiego introspettivo in “You Own My Mind”.
Le aperture melodiche di “Arms” riportano nuovamente in territori orbitanti in zona Detroit (sponda Derrick May) e con “Maniac Moods” e “Mine” i suoni diventano futuristici.
“Nightspacer” risulta, forse, l’esperimento sonoro più completo e riuscito, rappresentativo del suono di Steffi, un suono che si pone esattamente a metà strada tra Chicago e Detroit, unendo citazioni del passato ad uno slancio verso il futuro: ipnotico, robusto e ‘groovy’.
“Moving Lips” è un altro numero di ambient techno sensuale che apparentemente chiude l’album: quando tutto sembra finito, parte la traccia nascosta, ovvero quattro minuti di cassa dritta e parti vocali house che, ancora una volta, ridefiniscono i contorni sonori di Steffi in bilico tra sonorità techno e house.
Tutto suona elegante e raffinato grazie a tessiture di ottima fattura, suoni puliti (persino troppo), nessun brano riempitivo: certamente “Yours & Mine” suona come un lavoro di classe e testimonia che i lunghi mesi in cui la produttrice olandese è rimasta chiusa in studio non sono trascorsi invano.
A dispetto di tutto l”hype’ che ormai circonda l’impero Ostgut Ton, “Yours & Mine” si rivela un lavoro eccellente.