Oltre l’onomatopeico, la musica. Senza fronzoli, meno spigolosa, a tratti anche emotiva: Linear S Decoded è un potenziale aggiornamento del linguaggio techno contemporaneo. Nasce in Svezia con l’impronunciabile duo Shxcxchcxsh, ma si diffonde a partire dalla Gran Bretagna, veicolato dall’etichetta Avian.
Fasci di luce attraversano la nebbia, in costante diradarsi. A un anno dall’uscita di “STRGHTS” (2013), la misteriosa coppia di artisti interrompe la stesura di titoli senza vocali a favore di tredici tracce di senso compiuto. Una progressione sonora che si traduce nel ricorso a melodie, per continui fraseggi, e timida sperimentazione.
L’eredità del primo lavoro, impostato su sonorità aspre, diviene un accennato ricordo. Il cambio di registro, percepibile sin dalle prime tracce, non preclude, però, uno degli elementi ‘tradizionali’ degli Shxcxchcxsh: la creazione di un continuum narrativo, superando l’inevitabile ripetitività del genere. Un approccio fluido, forse più maturo.
In apertura, la solennità di Entering The S-Cloud pone al centro del lavoro l’idea di un sound deciso, derivante da una ricerca coerente. La dimostrazione pochi attimi dopo in Drain This Lord, dai toni decisi ed elegiaci. Questo il leit motif. Pugni e carezze. Pluralità di suoni e variazioni armoniche.
Strizzare l’occhio alla dub in Wading Guise e digrignare i denti in Eloctution. Nel mezzo, i brusii di The Roots. Riflessi di tempestosi stati d’animo, o diversificazioni produttive. La delicatezza psichica di Helical Dialog e gli arrangiamenti ipnotici in The Under Shore. Un’alternanza ai confini della sporcizia sonora, ma sulla rotta della linearità.
Seguono i battiti sincopati di The Repelling Of The Quantitative Invasion e le frequenze inaccessibili di A Sunny Day In Ostrogothia. Ridondanza al servizio dell’inquietudine. Dopodiché, lo sferragliare di Rudimental Retreat e il broken beat di This Hmming Reverie. Sono gli ultimi passaggi oscuri segnati da kick drum.
Le oppressioni di Sub Mission – The Atlantic Vision il preludio alle architetture industrial di Monolithic Conclusion. Poli estremi di un eclettismo ancora anonimo dopo l’affastellamento di lettere, per istantanee non più in bianco e nero, ma dai colori caldi e vivi. “Linear S Decoded” intriga, disorienta ma, soprattutto, convince.