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Album Reviews /

Helena Hauff A Tape

  • Label / Handmade Birds
  • Catalog / HBEATS-080
  • Format / Cassette
  • Released / 02/2015
  • Style / ,
  • Rating /
    7/101
Helena Hauff A Tape

Abbiamo già sottolineato in precedenza come il ritorno delle cassette come medium abbia a che fare soprattutto con il sua stessa sostenibilità e alle sue (quasi) infinite possibilità stilistiche. Non abbiamo invece parlato di tutte quelle situazioni, spesso controverse, in cui il prodotto finale non può che essere visto come una mera “calling-card” per tenere caldi i propri fans, usando il fascino “memorabilia” del nastro per dare tono anche a quel materiale che così rilevante poi non è.
Perché al di là della musica, di cui parleremo a breve, questa è la nemmeno tanto celata essenza di “A Tape”, dichiarato disco d’esordio di Helena Hauff per la texana Handmade Birds.

HelenaE’ proprio l’origine stessa del materiale a privare di autenticità da full-lenght questo lavoro, in quanto la maggior parte dei brani (se non tutti) provengono dai vari outtakes realizzati negli ultimi anni dalla tedesca mentre si divideva tra i vari 12” per la Werk Discs di Actress, Panzerkrauz, Lux Rec ed altri mixtapes di culto (vedi Blackest Ever Black, ma anche il suo primo podcast di sempre firmato proprio per electronique).

E la cosa ancora più interessante e contraddittoria, rispetto all’immagine di anarchia e desolazione industriale che svariate testate gli vanno attribuendo, è la rilevanza delle melodie in “A Tape”: di puro stampo detroitiano (vedi le scale arpeggiate di “C45” o i ruggiti acidi di “29acid3”) o molto vicine alle palpitazioni house del recente Levon Vincent (l’opening “l#+#l” e il trip sintetico di “hdowed”), mentre il concettuale blocco centrale formato da “pps”, “for am i dead” e “yyh” distrae e confonde, togliendo invece che aggiungere.

Senza dubbio il valore della Hauff ai piatti è ancora superiore alla rilevanza vista nelle sue produzioni, ma gli spiragli che si aprono in questa uscita non sono certo casuali, e badate bene, la classe c’è. Eccome.
Assieme alle produzioni a nome Black Sites con F#X, che risultano sempre un po’ più fresche del materiale a suo nome, e all’imminente esordio della sua label, questo 2015 potrebbe ancora riservarci delle sorprese dalla nostra Helena preferita.