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Album Reviews /

Charles Cohen Brother I Prove You Wrong

  • Label / Morphine Records
  • Catalog / Doser026LP
  • Format / Vinyl
  • Released / 06/2015
  • Style /
  • Rating /
    9/101
Charles Cohen ‎– Brother I Prove You Wrong

Charles CohenA poco serve fare riferimento ai tecnicismi del cosa e del come di fronte a lavori come il nuovo Brother I Prove You Wrong di Charles Cohen: al pari dei classici ambient di AFX e di capolavori nascosti come “Timon Irnok Manta” di Robert Aiki Aubrey Lowe e “Sonno” del nostro Alessandro Cortini, emerge dopo svariati ascolti e semplicemente non si scrolla più di dosso.
L’americano, al suo primo lavoro inedito dopo la trilogia di ristampe curata sempre da Rabih Beaini e la sua Morphine, sta in un equazione tutta sua e senza reali comparazioni possibili.
Perchè è sensazionale (si, lo è) l’apertura e la progressione di un brano come Sacred Mountains: una techno senza un kick, con scale di arpeggi in loop infinito e una catena di riverberi che sostiene la tensione per 5 minuti, anche se sembrano molti di più, in un sogno a metà tra il cybernetico e il mistico.

La reprise  che ne segue (Visitors Of The Sacred Mountains) aggiunge un gioco di frequenze impossibili all’arpeggio scheletrico sopra citato, riconducibile (apparentemente) soltanto agli studi dell’oscuro Eleh e di buona parte del catalogo Important Records.
Dopo un ulteriore trip ultraterreno nei 13 minuti di The Boy And The Snake Dance, costruito anche questo su diabolici dettagli sulle frequenze, il blocco centrale è riservato alla didascalica nenia spoken di Mankind And Mannequins dove Cohen intona fraseggi in odore di dub nero e fumante sopra un tappeto di cortocircuiti analogici, prima di lasciare spazio ad una cavalcata drone che esalta e rinvigorisce, trasportandoci nella seconda parte del disco, quella più sottile e astratta.
Formation Of Matter e Cold War II potrebbero infatti essere degli Autechre privati di tutte le loro banks e obbligati ad usare una manopola alla volta, mentre Beirut gira intorno ai recenti esperimenti rave di Lorenzo Senni, riprogrammandone l’arrangiamento e la velocità.

Go Deeper And Listen ammonisce infine Cohen in chiusura, stringendo ancora di più le frequenze in uscita e lasciando lo stesso disorientamento della visione di un manichino in una foresta.
Quindi attenzione, l’approssimazione con cui molti self-declared-freaks e universitari fuori corso ci hanno abituato in campo modulare non deve trarre in inganno chi non conosce ancora i lavori di Charles Cohen: perchè oltre alla caratura del personaggio e dei mezzi (magistralmente) utilizzati questo “Brother I Prove You Wrong” ha le carte per essere un nuovo classico, e come tale va compreso.