A distanza di due mesi dalla release intitolata “Nephrotoma“, tape-album pubblicato sulla nascente L Y S S N A records, eccoci nuovamente alle prese con Moon Wheel e la sua singolare visione di una musica profondamente legata al paesaggio e alla meditazione, questa volta su Where To Now?.
“The title Okänt Land means Unknown Country. I went to renew a passport when I was back in Sweden in April around the time that I was finishing the album, and they said I was registered in their system under unknown address/unknown country.”
Esperienze tradotte in suono: “Okänt Land”, in qualità di territorio inesplorato, sconosciuto e aperto a qualsiasi possibilità di prospezione, abbraccia diverse influenze, dirottando il nostro ascolto verso orizzonti più espansivi rispetto alla precedente pubblicazione su cassetta, pur mantenendo una buona dose di malinconia e oscurità. Con ‘Faxälven’ è subito chiara l’idea dell’artista di lasciarsi guidare da ricordi e sensazioni legate alla sua terra natia: il dolce crescendo di questo brano ci culla, infatti, tra tiepide melodie nostalgiche.
“I left Sweden twelve years ago. I spent most of this time quite literally on the opposite side of the earth. There’s a restless nomadic impulse in my heart. When I’ve been back to the places in the forest up north where I grew up it felt almost like an alien land, or like I was in a dream as I was walking through it. The music on this album deals with some of those experiences. Leaving, returning, remembering; and how these different layers of reality don’t really match up anymore if you lay them on top of each other.”
Legare insieme livelli di realtà differenti: alla base di ogni composizione non vige un’idea precisa di come connettere musicalmente un’emozione all’altra, un lontano ricordo a un’immagine del presente; anche qui, il processo ha una rilevanza fondamentale. Ma focalizzandoci su ciò che quest’album racchiude, tutto sembra essere un eterogeneo ed efficace mix tra ambient e techno: ‘Ångermanälven’ capta quello stile minimale e ipnotico molto vicino all’impronta techno nordica degli ultimi anni; ‘Forsmo’ si tinge di acido e distorto krautrock; a ‘Sky City’, invece, il compito di abbandonarsi a un ritmo lento e morbido in quattro quarti, avvicendato a dovere da linee di basso cariche di energia oscura: costruito a dovere.
“My starting point is usually an investigation of a certain aspect of a rhythm, sound, memory, dream or feeling. There is then a conversation between this seed of an idea and what bounty the universe brings when letting stochastic processes go fishing, as well as a meditative searching process through the mind-to-sound interface used at that point. The finishing point should be as soon as possible after the process is initiated as to avoid over-cooking. Spectral fine-tuning and greater architectural questions can be resolved at a later date when there’s some distance to the work.”
In ‘Rödskäggsnipan’ e ‘Naturvetenskap’ ci si sposta su un altro livello di sperimentazione: a farne le spese casse dritte e bassline costanti, a vantaggio di soli droni, oscillazioni aliene (Rödskäggsnipan), noise e field recordings naturali nel caso specifico di Naturvetenskap.
Okänt Land è una piacevolissima conferma per Moon Wheel, ma per la prossima release la speranza è quella di poter godere della sua musica su un meritato 12”.