Lo svolgimento della funzione f(x) è una vertiginosa discesa infinitesimale la cui variabile Carter Tutti Void presenta la prima registrazione in studio e secondo album dopo Transverse registrato durante un live allo Short Circuit Festival nel 2011.
Transverse divenuto radice cubica di precedenti mosaici intessuti di varianti cromatiche come “Trance” e “Exotika”, sfugge alla definizione di una somma complessiva di conquiste che Chris and Cosey non sigillano in una bolla bensì decongestionano incrementando la loro formazione con la presenza di Nik Colk Void, membro dei Factory Floor, dividendo ulteriormente un insieme che dopo aver raggiunto una certa massa, risulterebbe senza controllo. La nuova conformazione preferisce generare un sistema al contrario molto complesso.

F(x) sviluppa a sua volta una serie di funzioni, sei brani, i cui nomi continuano a non disturbare l’attenzione data alla realizzazione di una composizione estatica.
La struttura fitta e continua di f=(2.4) è attraversata da campionature ed effetti che la graffiano nello sviluppo portandola ad un punto di stasi dal quale poi viene svincolata la ritmica.
Cosey suona la chitarra attraverso un controller guitar rig, in f=(2.3) e f=(2.6) emerge la sua voce che viene sfumata in maniera magnetica fino a combinare la quantità di difformità tra le relazioni dei suoni degli strumenti.
L’elogio alla simbiosi tra il rigore della trama fitta e le linee di basso devianti in traiettorie orbitali è nominato f=(2.7).
La capillare elementarità della copertina dell’album mette in risalto l’abbreviazione f(x) rendendola titolo, manifesto retroattivo specialista della sintesi.