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Album Reviews /

ASC Fervent Dream

  • Label / Silent Season
  • Catalog / SSCD 18
  • Format / CD
  • Released / November 2015
  • Style /
  • Rating /
    8.5/101
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ASC (qui il suo podcast) in questi ultimi mesi del 2015 firma altre due release per la Silent Season, label che attualmente vive un periodo di attività florida: poco prima del singolo Beneath the Surface e di questo suo ultimo album in CD, Fervent Dream, spunta l’LP di Refracted (ottobre 2015) che ci regala un doppio di pura avant-garde ambient-techno.

Al solito, con il suo “far etereo” qualsiasi vibrazione sonora o ispirazione visiva, Jamie McCue confeziona queste tre gemme puntando su un connubio stilistico ben preciso, fondendo le canoniche suggestioni ambient dell’etichetta con impulsi obscure-techno: musica che risuona con energia profonda, esprimendo forza e intensità di sentimenti.

Fervent Dream è una raccolta di brani che, in linea di massima, si distanzia rispetto alle ultime release di Silent Season (leggi anche The Wandering Vol. II), perché gioca maggiormente sulla spazialità del suono, sia in profondità che in distensione, e mira a composizioni libere, con orizzonti sonori aperti ed estesi. Ma l’artista britannico non è nuovo a opere di questo genere: già con Time Heals All, sulla stessa label, aveva confermato una certa predilezione verso tali influenze, esito di un retroscena artistico di matrice drum ’n’ bass e IDM (come ad esempio, Out of Sync su Samurai Red Seal).

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‘The Eternity Barrier’, incipit astrale dall’ambiente raddensato, ci fa percepire un vago sentore sci-fi, quasi a segnalazione di un tema che, anche se velato in alcuni casi, si ritrova in ogni brano della compilation.

Nelle otto tracce sono svariati i rimandi concettuali, le connotazioni stilistiche e le forme in cui l’ambiente sonoro è pervaso da melodie elegiache, dub-chord sfumati e di retroscena, scintillii rarefatti e leggeri; tutto a realizzazione di un universo musicale composito ma in equilibrio. È necessario ascoltare ‘Epsilon Dream’ e ‘Ritual Of Light’ per avvertire al meglio la dimensione ariosa e vasta della musica racchiusa in questo album: soundscapes che modificano continuamente percezioni ed emozioni dell’ascoltatore, sfociando in un intenso melange extrasensoriale.

Sensibilità, meditazione, isolazionismo, viaggio ed esplorazione: tematiche ricorrenti, ma ogni volta affrontate da punti di vista e d’ascolto diversi. Questo il segreto, o la semplice ed autentica scelta, di un’etichetta di cui sembra difficile non condividere approccio, passione, dedizione e, non per ultimo, musica.