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Album Reviews /

Rising Sun The Lamentations Of Rising Sun

  • Label / Fauxpas Musik
  • Catalog / FAUXPAS 019
  • Format / Vinyl
  • Released / 03/2016
  • Style / , ,
  • Rating /
    9/101
The Lamentations Of Rising Sun

Steffen Laschinski, in arte Rising Sun è un produttore sottovalutato, partiamo da qui. Di lui sappiamo molto poco: vive a Berlino e “coltiva” la sua piccola label, la Kristofferson Kristofferson, che dal 2009 sforna meraviglie deep house firmate sempre dallo stesso.
Ricordo quella meraviglia spiritual che è l’Ep Nostalgia, il primo della serie. Musica che ha sempre vissuto a cavallo tra deep house ed ambient con una certa affezione all’Africa intesa nei suoi stilemi più trance. I suoi dischi, molti pubblicati su sette pollici, sono culto per appassionati e ricercatori, distanti il giusto dalla superficie e forti del loro saper correre per la propria strada, perseguendola anche quando questa non era la più appetibile o congeniale, caratteristiche che ci fanno comprendere quanto credere veramente nella propria idea vada ben oltre il fare mero business, omologarsi semplicemente per esserci.

Rising SunQuesto The Lamentations Of Rising Sun è a tutti gli effetti il suo primo album e ad occuparsene è la splendida Fauxpas Musik, la quale riesce a licenziare ben quattordici brani racchiusi in un doppio vinile che vi preannuncio essere essenziale.
Nel momento in cui viene pubblicato (e basta veramente guardarsi un attimo intorno) l’attenzione dei media musicali è tutta incentrata nell’enfatizzare alcune correnti che tutti si affrettano a definire con termini “nuovi”, musica la cui sostanza è delimitata a tecniche(?) compositive e scelte sonore che non si capisce per quale motivo siano additate come ultima frontiera del futuro, mentre ad ampie dosi tutto questo è già stato espresso a più riprese.

Sostanza dicevamo, The Lamentations Of Rising Sun è un disco pieno di idee che si snodano dentro una scaletta folta e ben argomentata. La ritmica innanzitutto, dei breaks sanguigni, profondi e pieni di sudore, verrebbe da dire umani, la profondità del breakbeat che incontra strane forme Drum and Bass, ed ancora creative derive techno ed umori jazz appena accennati. In poche parole un album il cui apparato ritmico non si ripete ma cerca con insistenza (trovandole) soluzioni sempre differenti e perfettamente calzanti alle melodie ed alle atmosfere proposte.

A differenza della sua produzione “standard” Rising Sun sposta il fulcro narrativo su forme meno votate all’ipnotismo provando a comporre brani se vogliamo più complessi ma messi insieme con una maestria unica. Dalla stesura delle melodie (caldi tappeti malinconici posati strato su strato) alla gestione dei sample vocali (voci pitchate) mai ridondanti o particolarmente invasivi, ai bellissimi solo di piano o ad alcuni strabilianti arpeggi, queste composizioni trovano un amalgama particolarmente coinvolgente che in quest’insieme così ricco di sfumature e cambi di rotta regala un ascolto che mette a dura prova i ricettori emotivi.
E’ un girovagare tra ambient, breakbeat, techno e bass music che non dà mai l’idea d’esser un “minestrone”, ogni brano ha il suo centro vitale differente, libertà che si respira appieno e che ripaga con memorabili liriche che arrivano a toccare l’anima.