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Album Reviews /

Kane Ikin Modern Pressure

  • Label / Type
  • Catalog / TYPE129
  • Format / Vinyl
  • Released / 04/2016
  • Style / ,
  • Rating /
    7.5/101
Kane Ikin - Modern Pressure

E’ sempre ammirevole il lavoro della Type, label fondata nei primi anni del 2000 in quel di Birmingham da John Twells e Stefan Lewandowski, il primo meglio noto sotto le sembianze di Xela, mentre il secondo graphic designer e da poco produttore sotto lo pseudonimo Aeiou. Fin dagli esordi la label ha infatti ereditato il bagaglio ambient-idm uk per trasferirlo su coordinate sperimentali maggiormente inclini ad un’estetica minimale. Di fatto poi sono stati moltissimi gli album ed i singoli pubblicati che hanno allargato lo spettro sonoro anche a sonorità più colorite e calde. Sono transitati sul catalogo artisti come Svarte Greiner, Helios, Sylvian Chauveau, Deaf Center, Grouper, Mokira, Richard Skelton, Thomas Koner…e moltissimi altri ancora, considerate che l’attuale è il numero 129 di catalogo.

Kane IkinRelease affidata all’australiano Kane Ikin, da Melbourne, giocane produttore che ha già all’attivo tre album di cui uno per la prestigiosa 12k. Modern Pressure è il nome di questa nuova fatica, un LP prodotto in 500 copie e composto di otto brani che si dividono tra sperimentazione ed un più lineare approccio composivivo che riesce a far affiorare anche frammenti melodici in alcuni grooves.

Nota di merito per lo sviluppo stesso dei brani che mutano in continuazione partendo da umori intricati per poi aprirsi, come nel brano d’apertura Partial, in atmosfere ambient percussive dal sapore gotico. Spiragli industriali nelle grigie sequenze di Haze Shimmer, una sorta di techno decomposta ed astratta. Verve deep nella bellissima Crosstalk, brano che emerge in dissolvenza per poi lasciar spazio ad una melodiosa ambientazione futuristica tra strati di rumore e pads più grassi e mielosi.

C’è un grande uso di suoni materiali, tutto assume contorni realistici ed urbani quando le frequenze sono quelle di legni e metalli che si sovrappongono, intersecano, graffiano. In Smoke Hood è forte questo apporto, in un brano che mostra diverse facce: sound design, sperimentazione, dinamica. Auto Dialler svolta electro in un mood viscerale imperversato di striature acide. Pulp è lineare arpeggio techno a bassissima battuta, mentre Closer Closer è amplifica il tutto in una sorta di ambient ritmica carica di tensione che ricorda alcune cavalcate degli Air Liquide.

Nel complesso un album interessante, un ascolto dove poter cogliere sfumature ed atmosfere intriganti ed oscure.