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Nel tardo pomeriggio, quando si è in cima alla montagna, è facile scorgere il sole abbassarsi poco alla volta, fino a scomparire all’orizzonte. La sfera infuocata cola a picco tra le sfumature del cielo che si colorano di rosso, di blu, di giallo, di vita. L’occhio umano non è in grado di catturare tonalità di una varietà pressoché infinita. È la musica che, forse, può riuscire nell’impresa, replicandole sotto forma di note. “Requiem For A Living Planet” (2015) è il tentativo del duo Commodity Place di dare suono agli attimi ripetibili che compongono il ciclo della luce e del buio.
Un album pubblicato in sordina dalla Pocket Panther Records di Giovanni Gentilucci, ma scrigno di visioni ad alta quota di rara bellezza. Lo sguardo di Massimiliano Loretucci e Riccardo Frosoni si rivolge alla società suicida che attenta alla salute dello stesso pianeta che la ospita dalla notte dei tempi. Il loro è un tentativo in note di riportare la natura al centro di tutto. Packaging incluso. “Requiem For A Living Planet”, tanto psichedelico quanto raffinato, contiene tre inediti e altri sei lunghi brani già rilasciati per conto di altre etichette. Cinquantanove minuti per decomprimere il proprio io.
Io e Riccardo abbiamo entrambi origini umbre. La nostra amicizia risale a una vita fa. Ci siamo trovati in un piccolo paesino nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini dove le nostre famiglie erano solite ritornare. E, per forza di cose, siamo divenuti appassionati di montagna. Ci dedichiamo, ad esempio, al trekking. Amiamo spazi all’aria aperta e panorami. E le nostre sonorità derivano da questo rapporto intenso, o un vero e proprio richiamo, con la natura. La musica che produciamo è influenzata dalle nostre sensazioni e può trasmettere determinate vibrazioni, sia positive che negative.
Il nostro comune background chill-out ci ha spinti verso la realizzazione di un album che, lentamente, si erigesse quasi come una preghiera, come un chiedere scusa a Madre Natura sotto forma di arpeggi, accordi, altri suoni. Non a caso, la foto utilizzata per la copertina è un tramonto norvegese e anche la grafica interna del cd rispecchia questo mood. Il concept naturalistico è iscritto nei titoli di varie tracce presenti nella tracklist, a cominciare da Soils, un piccolo omaggio al compianto Pete Namlook, cioè il terreno, o il nostro punto di partenza.
Il chill-out è il genere musicale che fa riferimento a un modo di dire slang, traducibile in inglese come ‘rilassarsi’, e che include stili quali ambient, lounge e new age. Un fenomeno associato anche a sonorità downtempo e leftfield nato sul far degli anni Novanta e affermatosi in quel di Ibiza, con la complicità dello storico dj José Padilla, lo stesso che ha selezionato il brano Chenini dei Commodity Place per ben due compilation, “Ibiza Sundowner” (2012) e “Café Del Mar – Terrace Mix 3” (2014). Una delle diverse testimonianze del valore della coppia di amici.
“Requiem For A Living Planet” non è solo il loro primo album, ma anche l’unico finora stampato su cd, un formato sconosciuto al duo, più a suo agio con il vinile, calibrato per far emergere un sound forgiato tra computer e sintetizzatori, chitarre e percussioni. I primi affidati all’estro di Massimiliano Loretucci, i secondi alle mani di Riccardo Frosoni. Un equilibrio tra le parti, a dir poco, sorprendente sia sul piano melodico che su quello ritmico, da parte di due artisti dalle differenti esperienze alle spalle, cioè clubbing e prog rock. Il punto d’incontro non poteva che essere il chill-out.
Di solito, lavoriamo molto on-line prima d’incontraci da vicino. Ci scambiamo continuamente file e, nel complesso, siamo caotici. Ogni nostra traccia nasce da un’idea di chitarra con una base elettronica e viceversa. La prima stimola la seconda e, a un certo punto, può scattare la scintilla. Non è per nulla matematico che il suono delle macchine si ritrovi a combaciare con quello di uno strumento a corda. Non esiste alcun tipo di copione per noi. Forse è più facile seguire un certo istinto, senza sapere laddove ci potrà condurre la Musica.
La sequenza di brani di “Requiem For A Living Planet”, più corposo biglietto da visita a nome Commodity Place, nasce come cd masterizzato e ripetutamente ascoltato durante varie escursioni e spostamenti in auto. Un più o meno casuale mix di tracce già edite e inedite si è trasformato nel viaggio ideale, capace di stimolare non solo l’immaginazione degli ascoltatori. E il mastering realizzato da Andrea Merlini, una garanzia, ne migliora la fruizione, laddove c’è una vera e propria storia da raccontare per ognuna delle tracce dell’album.
Un frammento di Clouds Inside Me, ad esempio, chiude il cortometraggio “Tiro A Vuoto” (2010) di Roberto Zazzara per il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La galleggiante Mare Imbrium è, invece, dedicata alla Luna e s’ispira al c.d. ‘mare delle ombre’ del satellite della Terra. Durante la sua composizione abbiamo immaginato l’atterraggio morbido di una capsula su quel tipo di superficie. È il primo dei tre brani ambient privi di chitarra all’intero album. Anche alla più famosa Soils, poi, siamo entrambi molto affezionati per un paio di buoni motivi.
È la traccia che, insieme a una rara cassetta di Paolo Di Nola a.k.a. Cosmic Metal Mother, lancia electronique.it in versione label e, soprattuto, è stata scelta tra migliaia di file inviati alla Carpe Sonum Records e, poi, pubblicata all’interno del sesto cd della gigantesca compilation “Die Welt Ist Klang: A Tribute To Pete Namlook” (2014). La precedente Life Is A Gorgeous Lie, che ha fatto commuovere più di un ascoltatore, è oggi parte di “V.A 2” (2016) rilasciato da La Beauté Du Negatif di Matéo Montero, dietro il bancone di Ultrasuoni Records, anche lui rapito da come la vita possa essere una bugia tanto meravigliosa quanto elettronica.
L’idea per Chenini, che prende il nome dall’omonimo villaggio berbero in Tunisia, è nata, infine, mentre sfogliavamo alcune foto di un’amica, Alessia Razzi, che per passione gira il mondo fotografando luoghi meravigliosi. In buona sostanza, ognuno dei brani presenti nell’album potrebbe anche vivere di vita propria ed essere pubblicato e ascoltato sia domani che tra alcuni anni. Le nuove composizioni ci piacevano molto e il nostro obiettivo era che “Requiem For A Living Planet” avesse un’identità precisa, oltre l’aspetto chill-out, e un senso nel suo insieme, come un vero e proprio viaggio. La sua gestazione è cominciata a fine 2013 ma, tra un’esibizione live e una serie di altri imprevisti, è nato solo a ottobre scorso.
L’album prende il via con l’atmosferica Clouds Inside Me, una nuvola di accordi di chitarra accompagnata dai sintetizzatori in sottofondo per poi librare nell’aria la title-track da pelle d’oca, Requiem For A Living Planet. Un crescendo malinconico sostenuto anche da più robuste percussioni. Dopodiché è il turno dei bassi della più volte citata Chenini, rilasciata in origine all’interno del singolo “I Love Watching The Sun Lost Beyond The Horizon” (2011) sull’Attic Music di Fabrizio Lapiana. I riff di chitarra sono abbastanza rarefatti, ma il ritmo è ugualmente trascinante. La seguente Isn’t (Studio Version), dai rimandi Boards Of Canada, serve a riprendere fiato.
La traccia, già presente come Isn’t (Live Version) all’interno di “Snails” (2008) su Còclea Music Ltd. di Claudio Fabrianesi, è stata ora perfezionata. È l’estroversa Welcome To The New Day a infrangere il precedente canto dei sintetizzatori e l’atmosfera delicata, con annesso campione vocale. Life Is A Gorgeous Lie, già inclusa all’interno del podcast registrato dai Commodity Place per electronique.it, si carica di un forte senso d’attesa e preannuncia l’inizio di un segmento di brani cerebrali, in bilico tra introspezione e sogno, cioè Mare Imbrium e Soils. I rintocchi della prima e il field recording della seconda.
Malinconia strisciante e comunione con il creato. L’ovattata Walking Lost In To The Fog, anch’essa parte del 12” “Snails”, è un omaggio all’anima ambient di Brian Eno, o il crepuscolo ultimo di “Requiem For A Living Planet”, ma non per il duo, attualmente impegnato a sviluppare alcuni progetti personali. Due le vie da percorrere per il futuro: una balearica, simile ai contenuti dell’album, l’altra kraut, in scia al fortunato singolo “Multifrequency Behaviour Of High Energy Cosmic Sources EP” (2014), rilasciato da electronique.it. L’importante è che la musica sia bella.
In the late afternoon, when you’re on top of the mountain, it is easy to see the sun slowly dropping, until it disappears on the horizon. The fireball goes down between the nuances of a sky becoming red, blue, yellow, colored as life. The human eye is not able to capture an almost infinite variety of shades. It is the music that perhaps can achieve it, reproducing in the form of notes. “Requiem For A Living Planet” (2015) is the attempt of the duo Commodity Place to give sound to the repeatable moments which compose the cycle of light and dark.
An album released on the sly by Pocket Panther Records owned by Giovanni Gentilucci, but a treasure of rare beauty high-altitude views. The look of Massimiliano Loretucci and Riccardo Frosoni goes to the suicidal society that threatens the health of the same planet that is our home since the dawn of time. Theirs is an attempt to bring back notes in the nature where it all happens. including packaging. “Requiem For A Living Planet”, both psychedelic and refined, included three new and six long tracks already released on behalf of other labels. Fifty-nine minutes to unpack one’s self.
Riccardo and I have both Umbrian origins. Our friendship starts a lifetime ago. We found ourselves in a small town in the National Park of the Sibillini Mountains where our families used to come back. And, inevitably, we have become fond of mountain. We love, for example, doing excursions. We love open spaces and panoramic views. And our sounds come from this intense relationship, or a real call, with nature. The music we make is influenced by our feelings and can transmit some vibrations, both positive and negative.
Our common chill-out background pushed us towards the realization of an album that, slowly, claims to be almost like a prayer, like an apologize to Mother Nature in the form of arpeggios, chords, other sounds. Not surprisingly, the photo used for the cover is a Norwegian sunset and also the internal graphic of the cd reflects this mood. The naturalistic concept is registered within the titles of various tracks, beginning with Soils, a small tribute to the late Pete Namlook, namely the soil, or our starting point.
Chill-out is the kind of music that refers to a slang common saying, translated into English as ‘relax’, and that includes styles such as ambient, lounge and new age. A phenomenon associated even with downtempo and leftfield sounds born in the cool of the nineties and became established on Ibiza island, with the complicity of the historiac dj José Padilla, the same one who selected the song Chenini by Commodity Place for two compilations, “Ibiza Sundowner” (2012) and “Café Del Mar – Terrace Mix 3” (2014). One of several examples of the couple’s friends value.
“Requiem For A Living Planet” is not only their first album, but also the only one so far printed on cd, a format unknown to the duo, more at ease with the vinyl, calibrated to bring out a sound forged between computers and synthesizers, guitars and percussion. The first entrusted to the talent of Massimiliano Loretucci, the latter in the hands of Richard Frosoni. A balance between the parties, to say the least, surprising both on the melodic level and on a rhythmic one, by two artists from different experiences behind, that is, clubbing and prog rock. The meeting point could only be a chill-out style.
We work usually on-line before meet us very closely. We constantly exchange files and, overall, we are chaotic. Each of our tracks is the result of guitar idea with an electronic base and vice versa. The first stimulates the second, and, at a certain point, can trigger the spark. It is no mathematic that the sound of the machines could mate with that of a stringed instrument. There is any kind of script for us. Perhaps it is easier to follow a certain instinct, without knowing where we will lead by the Music.
The tracklist of “Requiem For A Living Planet”, thicker business card by Commodity Place, was born as cd burned and repeatedly listened during various excursions and car travels. A more or less random mix of tracks already published and unpublished has become the ideal trip, able to stimulate not only the imagination of the listeners. And mastering by Andrea Merlini, a guarantee, improves the enjoyment, where there is a real story to tell for each of the album’s tracks.
A fragment of Clouds Inside Me, for example, closes the short film “Tiro A Vuoto” (2010) by Roberto Zazzara released for Centro Sperimentale di Cinematografia in Rome. The floating Mare Imbrium, however, is dedicated to the Moon, and is inspired by the so-called ‘sea of shadows’ of the Earth’s satellite. During its composition we imagined the soft landing of a capsule on that type of surface. It is the first of three ambient tracks without guitar of the whole album. Even the most famous Soils, then, we are both very fond for a couple of good reasons.
It is the track, along with a rare tape of Paolo Di Nola a.k.a. Cosmic Metal Mother, that launches electronique.it as a label and, above all, was chosen from thousands of files sent to Carpe Sonum Records and then published in the sixth cd of the gigantic compilation “Die Welt Ist Klang: A Tribute To Namlook” (2014). The previous Life Is A Gorgeous Lie, which touched more than a listener, is now part of “V.A 2” (2016) released by La Beauté Du Negatif of Mateo Montero, behind the counter of Ultrasound Records, also kidnapped by how life can be such a wonderful lie as electronic music.
The idea for Chenini, which takes its name from the same Berber village in Tunisia, was born, lastly, leafing through some photos of a passionate friend, Alessia Razzi, who travels the world photographing for wonderful places. Essentially, each of the songs in the album could also live of its own and be published and listened both tomorrow and in a few years. We liked a lot the new compositions and our goal was that “Requiem For A Living Planet” had a specific identity, beyond a chill-out appearance, and a sense as a whole, as a real journey. Its gestation began in late 2013 but, between a live performance and a serie of other unexpected events, was born only on last October.
The album kicks off with atmospheric Clouds Inside Me, a cloud of guitar chords accompanied by synthesizers in the background and then hover in the creepy title-track, Requiem For A Living Planet. A growing melancholy also supported by more robust percussions. Then it is the turn of bass from the aforementioned Chenini, released originally in the single “I Love Watching The Sun Lost Beyond The Horizon” (2011) on Attic Music owned by Fabrizio Lapiana. The guitar riffs are pretty sparse, but the pace is equally compelling. The following Isn’t (Studio Version), by Boards Of Canada references, serves to catch a small breath.
The track, already present as Isn’t (Live Version) within “Snails” (2008) on Còclea Music Ltd. owned by Claudio Fabrianesi, has now been perfected. The extrovert Welcome To The New Day breaks the previous song synthesizers chant and delicate atmosphere, with attached voice sample. Life Is A Gorgeous Lie, already included within the podcast recorded by Commodity Place for electronique.it, is charged with a strong sense of waiting and heralds the beginning of a segment of brain tracks, in the balance between introspection and dream, ie Mare Imbrium and Soils. The chimes of the first and the field recordings of the second.
Creeping melancholy and communion with creation. The muffled Walking Lost In To The Fog, also part of the 12” entitled “Snails” is a tribute to the ambient soul of Brian Eno, or the last twilight of “Requiem For A Living Planet”, but not for the duo, currently working to develop personal projects. Two ways to follow for the future: a balearic one, similar to the album contents, the other kraut, in the wake of the breakthrough single “Multifrequency Behaviour Of High Energy Cosmic Sources EP” (2014), released by electronique.it. The important thing is that the music will be beautiful.