Vibert esce su Warp records con questo disco, di cui io vengo a conoscenza tramite un volantino di una serata in cui suonerà qui a Roma, e che lo presenta con la scrittina I love Acid, titolo di una delle tracce del cd.
Devo ammettere che non sono mai stato un suo grande estimatore, ma questo disco mi ha dato da pensare, e forse proprio perché non amo il suo “vecchio sound”.
Le dinamiche di questo disco infatti assumono una nuova direzione, per questo artista, che si è sempre contraddistinto per i break elettronici spezzati, e le ritmiche rivolta-pista. Qui la situazione è più, se vogliamo, mainstream, si ricorre al bass line, a quei suoni acid che tanto mi piacciono, in quasi tutto il cd ne sono il filo conduttore, Synthax la balli con le braccia alzate e ti fa’ ripensare ai vecchi rave, Freack time Baby è anche “peggio”, perché ti fa’ venire la nostalgia!! Torna a galla tutto quel che ricordi , o che hai vissuto sui rave romani.
I love Acid è la classica marcia che ti rimane stampata in testa e che te la ricanti anche in ufficio tra gli occhi sbalorditi di tutti.
Acidisco conclude questa carrellata di vecchi ricordi, ma il disco non è solo questo, ci sono suoni decisamente più mirati ed atmosfere che spianano un po’ i picchi precedenti, tipo Snapdance, o l’ambient di Ambalek, a concludere un “suo” ritorno al passato, Harmonic è infatti ciò di quanto più riconducibile alle vecchie cose che avevo ascoltato di Luke Vibert.
Un album godibile per intero, fresco e che vi farà sudare di brutto.