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Album Reviews /

Autechre Draft 7.30

  • Label / Warp
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 2003
  • Style /
  • Rating /
    8/101
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L’elettronica stà assumendo talmente tante forme che riuscire a dare delle classificazioni appropriate risulta alquanto difficile.
Le contaminazioni possono essere delle più disparate specie, credo infatti che gli artisti elettronici siano dotati di una sensibilità superiore al normale, e che riescano a prendere spunti da qualsiasi cosa possa attirare la loro attenzione.
Ed è per questo infatti che le architetture sonore di molta della buona musica elettronica esistente sono del tutto differenti tra loro.
Gli Autechre si presentano nel 2003 con questo nuovo lavoro per la Warp records, etichetta che annovera tra i tanti Aphex Twin, Plaid, Nightmare on wax, LFO ecc..
Loro sono stati artefici di una serie di lavori a partire dalla prima metà degli anni ’90 che hanno messo in luce un percorso sonoro totalmente estraneo al resto dell’elettronica presente, manipolando suoni sempre diversi, e ritmiche sempre profonde e ricercatissime.
Questo DRAFT 7.30 è un lavoro completamente fuori di testa, qui si esplorano territori completamente asettici, si arriva all’astrattismo sonoro nudo e crudo, impossibile cogliere tutte le sfumature di questo lavoro al primo ascolto, un lavoro che non è certo destinato alla massa, se mai ne avessero fatto alcuno con tali scopi.
I suoni sono tutti brevissimi ed intersecati tra loro con una coerenza fuori dagli schemi, a volte metallici, come nel caso della traccia Reniform puls, altre liquidi e sporchi in Theme of sudden roundabout, Surripere, traccia n° 5 è un esaltante viaggio sonoro, in questi 11 minuti sarete portati ad osservare un universo parallelo abitato da innumerevoli micro-robot intenti a lavorare in fabbriche spaziali.
Gran lavoro destinato ad essere un nuovo tassello nella cultura elettronica, soldi ben spesi per chi ama e sà viaggiare.

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