Una delle cose che maggiormente mi affascina e gratifica nell’ascolto di dischi IDM è riuscire ad intravedere una solida struttura nella stesura del lavoro stesso.
Mario Pierro, la mente ed il corpo che si cela dietro al progetto “raiders of the lost ARP” e metà dei Jolly Music/MAT101, mi dà piena riprova della bravura e della passione che sicuramente ha fornito in maniera esponenziale nella composizione di questo suo album personale.
Le matrici sonore che caratterizzano le tracce sono di natura chiaramente funk ed electro, ma il tutto viene filtrato, ringiovanito e reso freschissimo, nonchè unito alla personalità della techno ed allo stesso tempo all’armoniosa delicatezza del soul. In ogni traccia si possono trovare tutti gli elementi descritti, ed ognuna, grazie all’inserimento di melodie delle più svariate forme riesce ad esprimere una sua personalità. Le basi ritmiche sono dei concept di cassa secca e pulitissima. La cosa interessantissima nell’ascolto di questo lavoro è l’abilità con cui Pierro è riuscito a suddividere gli “strati musicali”.
Tutti i suoni infatti sono ben definiti e chiari, quasi dei solchi separati, ma che uniti insieme hanno un’ affinità notevole. “Bridge”, “City Lights” e “Workflow” ti impediscono quasi di restare fermo, con la loro electro contaminata da dense atmosfere funk, ..il paragone con il miglior Morgan Geist è una cosa a cui ho pensato molto ascoltandole. In “Miles”, “Drive” e “Module Detach” le melodie diventano più accentuate, poi ritorna ad imperversare l’electro in “ON And On”, quì molto festosa con i suoi inserti di (credo) chitarra, ..un ultimo ballo…o forse no.. trovo infatti una traccia N° 10 non segnalata nel book del cd, …bonus track?….boh inizia lenta..e mi dico ecco la fine del disco, poi esplode, e sono 12 minuti di un’aroma che non avevo ancora sentito in questo disco, la techno.
In risposta alla forte carenza del panorama italiano di artisti che sappiano produrre dischi degni di questo nome, una perla che consiglio di non lasciarvi sfuggire.