Pochi come DJ Hell sono stati fautori di un genere che si è mantenuto negli anni e che soprattutto si è sempre rinnovato in base alle estetiche in continua mutazione. Con la sua International DeeJay Gigolo records ha infatti dettato le regole dell’electro praticamente da quando gli anni ’90 avevano deciso di lasciarsela alle spalle. Reduce dalla carrellata di electroclash a cui purtroppo siamo stati sottoposti, ma che ha sicuramente forgiato ancor di più le sue tasche. Hell decide che è tempo di una nuova mutazione, ed incide questo N.Y. Muscle, sua personale testimonianza della fase evolutiva della musica che produce. Il disco parte con Keep on Waiting, “cantata” da Erlend Oye dei King of Convenience e già si capisce che forse New York è stata un’ottima fonte di ispirazione. E’ stupendo infatti il modo in cui questo disco ti proietta al centro di una metropoli, è un’immenso calderone, c’e’ di tutto, dall’ebm all’acid house passando per Detroit e la sua techno. I riferimenti ad artisti quali Nitzer Ebb o Underground resistance sono infatti visibili in tracce come Tragic picture show o wired. Follow you mette in luce il suo eclettismo ed il suo esibizionismo stilistico. Ci sono anche Billy Ray Martin ed Alan Vega!! Black Panther Party è sicuramente la miglior traccia, ottimamente condita di elementi funk, deep e dark, qui sei immerso in una folla agitatissima in pieno centro, non li ascolti perché hai le cuffie che sparano a manetta ma guardi di tutto, dalle vetrine ai volti indaffarati delle persone camminando solo per il gusto di mirarti la tua città. Per chi avesse accostato DJ Hell agli ultimi paio d’anni di vissuti a far fila per entrare nei club “IN” ascoltate questo disco e respirate la vera post-cultura punk.