I suoni ovattati di “Studio 1 – Variationen”, suo primo lavoro per la Profan records mi hanno portato alla conoscenza di Thomas Brinkmann, poi un suo live a Roma in occasione del Festival Dissonanze, è servito a darmi conferma di quanto bravo e carismatico fosse questo artista. La cosa che mi lasciò veramente meravigliato fù lo studio nella composizione di brani techno minimali, in cui i suoni erano “ingrassati” progressivamente, non lasciando mai nulla al caso. Ballare al ritmo di quelle fantastiche tracce è un’esperienza che può sengnarti l’esistenza, se, come me, sei un patito/paranoico della musica. Nel suo secondo cd: “Rosa”, ha mostrato una notevole maturazione in fatto di ritmiche, mettendo anche un’ulteriore pietra su uno stile che ormai gli apparteneva di diritto, il minimal techno appunto.
In “Row”, Brinkmann non mi appare nella sua forma smagliante, trovo infatti una minore accuratezza nella scelta delle ritmiche, anche se riguardo ai suoni non posso far altro che sorridere, perchè ci propone degli “ovattati” da pelle d’oca. Un lavoro che mi lascia un pò d’amaro in bocca, anche se in alcuni episodi come “max.E.3”, “isch” e “Mexico” il tasto del volume del mio impianto prende fuoco. Se vi sembrano poche 3 tracce in un cd tenetevi i soldini a marcire in tasca!
Byez!
Thomas Brinkmann Row
- Label / max.E.
- Catalog /
- Format /
- Released / 2003
- Style / Techno
- Rating / 5/101