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Album Reviews /

Kenny Larkin The Narcissist

  • Label / Peacefrog records
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 2004
  • Style / ,
  • Rating /
    5/101

“Kenny Larkin” è un’artista che è sempre rimasto molto underground rispetto agli altri colleghi di Detroit, ex riparatore di computer per l’esercito americano, “Kenny” nel 1989 si innamora del suono technologico che nel frattempo era stato ampiamente sperimentato dai suoi concittadini “Juan Atkins” e “Kevin Sounderson”, inizia cosi’ una carriera di produttore, che l’ha visto dar luce a lavori che partendo da una matrice techno hanno sempre cercato di distaccarsi penetrando nelle viscere elettroniche.
I suoi dischi, a differenza di altri produttori techno che sono più avvezzi a cercare una coniugazione maggiormente legata al dancefloor, hanno un’anima viaggiatrice, e, per gli amanti dell’elettronica, questo è uno dei punti imprescindibili.
Oltre ad una serie di EP, “Kenny” ha proposto alcuni lavori su supporto digitale, quali lo splendido “Azimuth”, pubblicato nel 1993 dalla “Wax Trax! Records” o il meno brillante “Metaphor” su “Distance” del 1995. Ma il lavoro che tendo a considerare il suo apice è senz’altro “Seven Days”, pubblicato con lo pseudonimo “Dark Comedy” nel 1997 per la belga “Elypsia”.
Ed è proprio a questo lavoro che mi voglio collegare per parlare dell’ultima release di “Kenny Larkin” per la prestigiosa “Peacefrog records” ovvero “The Narcissist”, dico collegare, perchè ascoltando attentamente i brani in esso contenuti la mia memoria si è inevitabilmente connessa alle atmosfere da oscuro viaggio elettronico che ho provato ascoltando “Seven Days”.
“The Narcissist” inizia con un’intro lunghissima che attraversa molti degli scenari che poi ascolteremo durante tutto il disco, sfociando in aperture orchestrali di gran classe e rientrando su calme ritmiche dosate millimetricamente da “Kenny”.
Da “My Reflection”, ovvero la traccia numero 2 si comincia ad entrare nel nuovo mondo di “Kenny Larkin”, e noto un’enorme evoluzione, o comunque sia un rinnovato bagaglio di suoni, che lo vedono lasciarsi alle spalle i secchi attriti industriali, verso più calde forme di comunicazione. L’uso di alcune percussioni, di giri di piano più dolci, di echi jazzati, fanno si che “The Narcissist” possa raccontare una storia ben diversa dalle precedenti, pur rimanendo un prodotto totalmente estraneo alla massa.
L’abilità di “Kenny Larkin”, che poi riflette molto anche il suo modo di essersi posto in tutti questi anni, è quella di non cercare mai l’esagerazione, di non sconfinare mai nel banale, di seguire una linea retta ma facendoti provare quante più emozioni, immaginate la concentrazione di un’equilibrista intento a camminare su di una corda, e capirete quale stato di seriosa incoscenza può creare questo disco.
Anche quando decide di farci ballare, in “Fortune Teller”, la traccia numero 6, la mente non riuscirà ad uscire da questa epica sospensione.
Nelle righe di presentazione scritte nel retro del cd “Kenny” attribuisce questo lavoro al frutto dell’ammirazione di sè stessi effettuato in condizioni naturali, è un pò come dire che è il suo specchio dell’anima…
Per me è già un classico.

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