Visto che torno ora dalle ferie e non ho ancora testa per ascoltare nuove produzioni, vi porto a conoscenza di queste due compilation di cui aimè non avevo mai parlato in UV.
La Telegraph records è una sottoetichetta della più famosa Logistic, label per la quale, tra i tanti è uscito lo straordinario album di Daniel Bell: Bleep Blurp… segnalato in una precedente recensione.
La Telegraph prende “di petto” la causa minimal techno, e ci offre due fenomenali raccolte, in cui microsuoni e ritmiche vengono sperimentati in maniera intelligentissima da quasi tutti gli artisti presenti.
Quando uscì il primo volume di Post Office Electronique non era (forse) neanche nei nostri pensieri, era il 2002, e questa bellissima compilation andava a graziare l’udito di quanti ci si sono imbattuti.
Artisti come Cabanne, Daniel Bell, Ricardo Villalobos, Ark ed un sorprendente Robert Hood, andavano così a comporre questo disco, in cui il minimalismo elettronico si univa ora a ritmiche dancefloor superpatinate, ora a dolci atmosfere ambient che creavano distese infinite nella mia mente.
Non sò quanto il progetto ebbe successo, ma il fatto che a distanza di 2 anni, ed in pieno fermento minimal techno, la Telegraph decide di far uscire il secondo volume me la dice lunga!
In questo capitolo, oltre ad alcuni dei sopracitati, troviamo l’aggiunta di Luciano, Dandy Jack&Les fleurs du mal, Spasm e Ben Nevile.
Le idee sembrano ancora molto concrete, minimalismo fatto non di vuoti ma di microframmenti sonori assemblati alla grande. Ora che sul mercato potete trovare quantità industriali di dischi legati al panorama minimal, vi consiglio altamente l’acquisto di queste due compilation, un ottimo modo di sondare e capire il terreno che è stato battuto in questi anni su questo fronte sonoro.
La Telegraph records è una sottoetichetta della più famosa Logistic, label per la quale, tra i tanti è uscito lo straordinario album di Daniel Bell: Bleep Blurp… segnalato in una precedente recensione.
La Telegraph prende “di petto” la causa minimal techno, e ci offre due fenomenali raccolte, in cui microsuoni e ritmiche vengono sperimentati in maniera intelligentissima da quasi tutti gli artisti presenti.
Quando uscì il primo volume di Post Office Electronique non era (forse) neanche nei nostri pensieri, era il 2002, e questa bellissima compilation andava a graziare l’udito di quanti ci si sono imbattuti.
Artisti come Cabanne, Daniel Bell, Ricardo Villalobos, Ark ed un sorprendente Robert Hood, andavano così a comporre questo disco, in cui il minimalismo elettronico si univa ora a ritmiche dancefloor superpatinate, ora a dolci atmosfere ambient che creavano distese infinite nella mia mente.
Non sò quanto il progetto ebbe successo, ma il fatto che a distanza di 2 anni, ed in pieno fermento minimal techno, la Telegraph decide di far uscire il secondo volume me la dice lunga!
In questo capitolo, oltre ad alcuni dei sopracitati, troviamo l’aggiunta di Luciano, Dandy Jack&Les fleurs du mal, Spasm e Ben Nevile.
Le idee sembrano ancora molto concrete, minimalismo fatto non di vuoti ma di microframmenti sonori assemblati alla grande. Ora che sul mercato potete trovare quantità industriali di dischi legati al panorama minimal, vi consiglio altamente l’acquisto di queste due compilation, un ottimo modo di sondare e capire il terreno che è stato battuto in questi anni su questo fronte sonoro.
P.S. per gli appassionati, la spendida grafica (soprattutto sul primo volume), è curata dai “Tous des K” di Marsilia. Eccovi un’altro buon motivo per spendere i vostri soldi!