Album di debutto per Robag Wruhme, dopo aver dato alla luce diversi 12″ strasuonati ed apprezzati da granparte dei Dj propensi a sonorità minimal techno e tech house, con tracce presenti, per citarvi le produzioni più “famose”, nei Fabric di Tyrant e Akufen, strasuonato da Ricardo Villalobos, ed apprezzato anche da molti Dj elettronici capitolini.
Questo lavoro di Robag Wruhme è di chiaro orientamento dancefloor, e non potrebbe essere altrimenti, visto anche il suo modo di mixare e proporre musica (a tal proposito potete ascoltarvi dei bellissimi live e dj set sul sito della Musik Krause).
Quello che però riesce a fare veramente la differenza è senza dubbio la capacità di adattare, a ritmiche progettate per far saltare le gambine, suoni presi da un favoloso campionario elettronico.
Le tessiture sonore risultano così infinitamente complesse, lasciando intravedere un’anima nevrotica molto suggestiva. Come se i Future Sound Of London avessero voluto deliziarci di un energico 4/4.
E’ quasi impossibile non respirare la classe che fuoriesce da tutte le tracce, dall’ipnotismo di Jause, ai suoni oscuri ed ovattati della splendida Mensur, all’energia più sfrontatamente techno di Wuzzelbud “KK”, o ancora l’electro di Skrubbs.
Il tutto completato da un 2step molto patinato con la voce di Delhia e di una dolce traccia ambient come Pelagia.
Molti palati potranno dirsi soddisfatti dall’ascolto di questo disco, e la cosa certa è che nessuno rimarrà immobile!