Nata nella fucina creativa romana, la Citymorb music si propone come promotrice di deep and dark electronic dance music.
Protagonista di questa prima uscita è Til Kerlen, in arte Dieb, un ragazzo berlinese che da quanto apprendo compone colonne sonore per cortometraggi, ballate teatrali e spettacoli musicali in genere.
Il Side A contiene un solo brano: “Zug”, una track diretta al dancefloor, nella quale, con un crescendo ritmico, vanno a sovrapporsi numerosi pattern e frequenze sonore che pur mantenendosi deep viene caricata a mio avviso da troppi elementi sonori, ed alla lunga il brano si appesantisce, perdendo la magia delle prime battute.
Totalmente diverso il lato B, dove tutta la potenza espressiva di Dieb si trasforma in “Schnei”, è quì infatti che riesco a trovarmi finalmente in sintonia con le righe di presentazione della Citymorb. Come se volesse far cancellare brutti ricordi, Dieb, ci inonda di oscurità, suonando elettronica da maestro. L’intelaiatura sonora è sormontata da un’oppressiva melodia costantemente spezzata dalle secche battute, tutti gli interventi sonori su questa progressione ritmica sembrano limati e dosati dalle mani di un’esperto tornitore.
Anche l’ottima incisione gioca la sua parte, regalandoci una traccia per palati raffinati, da suonare nel pieno della notte. Potrete trovare alcuni riferimenti nelle produzioni di Monolake , o in vecchie cose della Warp, ma nulla vi farà pensare che Dieb manchi di originalità.
I miei complimenti allo sforzo creativo di questa label, che si è posta con serietà in un panorama alternativo ormai saturo e per niente facile…ora però ci aspettiamo grandi cose!
Protagonista di questa prima uscita è Til Kerlen, in arte Dieb, un ragazzo berlinese che da quanto apprendo compone colonne sonore per cortometraggi, ballate teatrali e spettacoli musicali in genere.
Il Side A contiene un solo brano: “Zug”, una track diretta al dancefloor, nella quale, con un crescendo ritmico, vanno a sovrapporsi numerosi pattern e frequenze sonore che pur mantenendosi deep viene caricata a mio avviso da troppi elementi sonori, ed alla lunga il brano si appesantisce, perdendo la magia delle prime battute.
Totalmente diverso il lato B, dove tutta la potenza espressiva di Dieb si trasforma in “Schnei”, è quì infatti che riesco a trovarmi finalmente in sintonia con le righe di presentazione della Citymorb. Come se volesse far cancellare brutti ricordi, Dieb, ci inonda di oscurità, suonando elettronica da maestro. L’intelaiatura sonora è sormontata da un’oppressiva melodia costantemente spezzata dalle secche battute, tutti gli interventi sonori su questa progressione ritmica sembrano limati e dosati dalle mani di un’esperto tornitore.
Anche l’ottima incisione gioca la sua parte, regalandoci una traccia per palati raffinati, da suonare nel pieno della notte. Potrete trovare alcuni riferimenti nelle produzioni di Monolake , o in vecchie cose della Warp, ma nulla vi farà pensare che Dieb manchi di originalità.
I miei complimenti allo sforzo creativo di questa label, che si è posta con serietà in un panorama alternativo ormai saturo e per niente facile…ora però ci aspettiamo grandi cose!