Contemporary non-vocal electronic music è lo slogan che appare sul sito della londinese expanding records.
C’è da dire come prima cosa che il coraggio, la costanza e la professionalità come quella che piccole label come questa impiegano nella produzione di musica elettronica è senza dubbio da lodare, si perchè circondati come siamo da miriadi di dischi ormai catalogati senza uso e maniera come musica elettronica è assai difficile riuscire a trovare prodotti che veramente soddisfino la reale esigenza musicale, di chi cerca e soprattutto vuole ascoltare dischi che ti facciano allo stesso tempo perdere la testa e concentrarti. Fortunatamente c’è ancora chi riesce ad astenersi dalla selvaggia fame di “successo”, e si dedica alla produzione di musica che dapprima soddisfi i loro palati.
Steve Jefferis in arte Cathode è senza dubbio uno di questi, e dopo una serie di 7″ ed un minicd esce finalmente allo scoperto con questo “Special measures”, suo album di debutto.
Il prodotto in questione è un’ambient elettronica su frequenze basse, composto da melodie molto dolci create con l’uso del laptop, della chitarra e di pochi altri effetti, continuamente alterate da microscopiche piogge metalliche. L’intento di voler deviare i pensieri verso grigie e piovose giornate invernali è chiarissimo, ed il tutto riesce alla meraviglia, ma nessuno meglio di un artista inglese credo possa descrivere musicalmente tali atmosfere. Per lasso di tempo che dira giusto il momento di accorgersene Cathode si lascia andare ad un basso portante elegantissimo, nella terza traccia, per tutto il restante tempo si tratta soltanto di rilassarsi e godere delle sue note.
Nel cd è compreso un video in formato quicktime dove una composizione dello stesso Cathode viene illustrata e resa materia dalle immagini di Rob Kennedy.
C’è da dire come prima cosa che il coraggio, la costanza e la professionalità come quella che piccole label come questa impiegano nella produzione di musica elettronica è senza dubbio da lodare, si perchè circondati come siamo da miriadi di dischi ormai catalogati senza uso e maniera come musica elettronica è assai difficile riuscire a trovare prodotti che veramente soddisfino la reale esigenza musicale, di chi cerca e soprattutto vuole ascoltare dischi che ti facciano allo stesso tempo perdere la testa e concentrarti. Fortunatamente c’è ancora chi riesce ad astenersi dalla selvaggia fame di “successo”, e si dedica alla produzione di musica che dapprima soddisfi i loro palati.
Steve Jefferis in arte Cathode è senza dubbio uno di questi, e dopo una serie di 7″ ed un minicd esce finalmente allo scoperto con questo “Special measures”, suo album di debutto.
Il prodotto in questione è un’ambient elettronica su frequenze basse, composto da melodie molto dolci create con l’uso del laptop, della chitarra e di pochi altri effetti, continuamente alterate da microscopiche piogge metalliche. L’intento di voler deviare i pensieri verso grigie e piovose giornate invernali è chiarissimo, ed il tutto riesce alla meraviglia, ma nessuno meglio di un artista inglese credo possa descrivere musicalmente tali atmosfere. Per lasso di tempo che dira giusto il momento di accorgersene Cathode si lascia andare ad un basso portante elegantissimo, nella terza traccia, per tutto il restante tempo si tratta soltanto di rilassarsi e godere delle sue note.
Nel cd è compreso un video in formato quicktime dove una composizione dello stesso Cathode viene illustrata e resa materia dalle immagini di Rob Kennedy.