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Album Reviews /

Booka Shade Memento

  • Label / Get Physical Music
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 2004
  • Style /
  • Rating /
    4/101

Vagavo alla ricerca di un album che sapesse unire elementi che potessero insieme trasmettermi angoscia e potenza, di oscure combinazioni ritmiche da gustare insieme al freddo ed al buio.
Tutto questo si è materializzato nell’ascolto del primo album dei Booka Shade, al secolo: Walter Merziger e Arno Kammermeyer.
Un album che vanta una scelta di suoni degna dei migliori horror, se si paragonasse il lavoro ad una pellicola. Un lavoro realizzato sicuramente in un piccolo e sudicio studio, o almeno così l’ immagino.
Spettrale e dolcemente malinconica l’intro di “Vertigo”, con il suo giro di piano che molleggia su una base electro che se vogliamo ricorda qualcosa dei “Metro Area”. A seguire un bassline circolare a cavallo di una dinamica tech house per “Double Identity”. A dare il titolo all’album la, terza traccia, “Memento” appunto, con la sua melodia che definirei noir, le sue ritmiche spezzettate ma allo stesso tempo ballabilissime, e quel senso, che pervade l’intero album, di voler donare qualcosa di organico all’ascolto, composizioni concrete, dense e piene di sentimento, in forte contrasto con il minimalismo che sembra prevalere nelle scelte di molti musicisti elettronici. Una scelta riuscita alla perfezione, vista la resa dell’album.
Molto buono l’uso del bassline, suonato quasi con “riservatezza”, eccellenti le melodie “space” utilizzate in molte tracce, un chiaro riferimento all’electronic disco dei primi anni ’80, grandi quando suonano la cassa dritta, alternandoci ritmi modellati ogni volta in maniera diversa. Leggo che ci sono in cantiere remix di: Chloé, Ada e Marco Passarani, dò un bel 8 e stò ad aspettare!

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