Il flop dei Chemical Brothers si chiama “Push the Button”. A dire il vero, anche con “Come With Us”, le cose non erano andate granchè bene, ma sento di poter dire che quel disco aveva ancora una certa logica, e soprattutto non assomigliava a nulla di precedentemente creato.
E’ stato forse il tenore troppo basso del precedente disco a farli ragionare su un nuovo modo di riconquistare i vecchi fan delusi. Ho ascoltato questo nuovo lavoro talmente tante volte, e con sincera attenzione, che posso scriverne queste righe in piena oggettività.
Si sà, che un capolavoro come “Dig your own hole” rappresenti l’inarrivabile, e più lo ascolti, più ti rendi conto che quella magia non potrà ripetersi, ed è appunto questo che mi spingeva, nell’ascolto di quest’ultimo lavoro, a cercare qualche elemento, che risultasse almeno nuovo ed originale. Ma la sfortuna ha voluto che “Push the button” suoni alle mie orecchie, come un disperato tentativo di ritrovare lo stesso spirito di “Dig your own hole”. Altra cosa che mi ha colpito in negativo è la traccia d’apertura, “Galvanize”, usata addirittura come singolo di presentazione dell’album, mah sarà che non sono un’amante dell’hip hop, o meglio delle voci pseudo tali (l’hip hop è ben altro), ma questa traccia è pesante, ripetitiva e priva di potenza. “Believe” è una traccia potentissima invece, per carità suonata in un club penso faccia come minimo saltare le pareti, ed il suonino in controtempo che invade l’intero brano è una cosa che mi piace anche, ma il cantato e le dinamiche vanno dannatamente alla ricerca dell’osannata ” Block rockin’ beats”. Non mancano neanche i tentativi di autoplagio verso la bellissima “The Private Psychedelic Reel”, quì con “Marvo Ging” e “Surface to air”. Mi piacciono molto in “Come inside”, ma questo mi sembra un pò poco.
The Chemical Brithers Push the button
- Label / Virgin
- Catalog /
- Format /
- Released / 2005
- Style / Pop
- Rating / 2/101