Todd Osborn è un veterano della musica elettronica, attivo sin dal 2000 sotto lo pseudonimo Soundmurderer, forse il suo più noto. Produttore, all’epoca di Hardcore e Drum’and bass e proprietario, tra l’altro, di un negozio di dischi (Drum’ and bass per l’appunto), nella zona di Detroit (cosa assai inusuale).
La sua forte passione per la musica, unita alla voglia di sperimentare, lo porta però ad affrontare nuovi scenari musicali, cominciando a spostare il baricentro delle sue produzioni verso sonorità più legate al circuito techno ed house.
Inizia così una collaborazione con la Spectral Sound, etichetta di Ann Arbor, e siamo sempre in quel cerchio di fuoco capitanato dalla veterana Detroit.
Il suo esordio è subito bomba, con un singolo: Bout Ready To Jak che lascia già intendere la sua ‘svolta’ musicale tendente all’house ed alla techno.
Ora, dopo vari singoli sempre per la Spectral, approda all’ omonimo album.
15 tracce in cui Todd Osborn riesce a ricucire un background musicale che abbraccia tanto il dancefloor quanto l’ascolto casalingo, ed in nessuno dei casi, la qualità media risulta esserne alterata.
La sua capacità infatti è proprio quella di immedesimarsi nei generi per ricreare un sound che lascia intendere dove sono ancorate le radici senza stancare per manierismo alcuno.
Citare tutti i brani sarebbe cosa ardua quanto, forse, inutile, ma è bene focalizzare l’attenzione su alcuni passaggi dell’album che caratterizzano e danno valore a questo disco dai connotati qualitativi altissimi.
‘L8’ per esempio è una di quelle tracce nella quale riescono ad interagire alla perfezione techno ed house in un contesto atmosferico altamente emotivo e trascinante.
La successiva ‘Suffer’ riesce invece ad ammaliare l’ascoltatore riportando alla memoria vecchie composizioni ‘zona Aphex Twin’ primi anni ’90.
‘Ruling’, già singolo un paio di mesi fà, gravita intorno a quelle scene house garage che tanto hanno caratterizzato label come la Strictly Rhythm, come la successiva ‘Africa’, anthem house con tribalismi ritmici e vocals secche ed efficaci.
‘Junk Food’ esplode un’orgia di 303 su di una base ritmica spezzata, ed è ancora eco aphexiano, ‘Fresh’ parte techno e si fonde in un deepismo melodico di sincera intensità.
Ciò che si ritrova nella musica di Todd Osborn racchiude in sè delle forti influenze legate agli Underground resistance, al citato Aphex Twin, all’house music in genere. Personaggi e stili che sono un pò (o meglio dovrebbero essere) l’universo sonoro di molti producer che rilasciano dischi senza arte nè parte.
‘Osborne’ è invece un disco maturo, consapevole e giustamente devoto. Musica eseguita con grande passione e capacità compositive ormai solidissime.
Uno degli album più solidi di questa prima parte del 2008.