La Planet Mu dell’attentissimo Mike Paradinas vola questa volta in Finlandia e ci regala uno dei dischi più freschi di questo ultimo scorcio di anno. Il producer in questione è un giovane di Helsinki, Eero Johannes Pitkänen, che al suo album d’esordio trova subito la formula giusta per stupire positivamente e con stile. La sua è una musica in ibrido tra calore massimalista analogico e lo stesso calore ridotto ad 8 bit grazie all’uso di qualche vecchio cimelio cibernetico.

Quel che ne viene fuori è un grazioso album electro ricco d’improvvisazione e melodie ludiche. La cosa che tende maggiormente a stupire è la qualità dei suoni proposti, già maturi e consapevoli per un’album di debutto.

Come ogni buon scandinavo che si rispetti, anche Johannes punta gran parte degli sforzi alla creazione di melodie malinconiche e commoventi, che seppur in un contesto break molto variopinto, riescono a concentrare l’attenzione dell’ascoltatore. Succede in tracce bellissime come “Finnrexin”, nell’emo-electro riuscitissima di “Mobile 363” o ancora, sul finale, con “Mantik”.

Gli unici momenti nei quali si abbassa un po’ la guardia, sono forse durante le tracce in cui Johannes tenta un affondo elettronico più sporco e graffiante, forse alla ricerca di qualche sonorità più propriamente “Planet Mu”, brani come “Nat i Sparvagnenn” ed Elain (nella prima metà) sono infatti i capitoli meno riusciti del lavoro.

In definitiva un grande disco che vi terrà incollati letteralmente alle casse.