La Permanent Vacation si pone come ponte immaginario tra i vari generi che da sempre si sono affacciati nell’immaginario balearic, tutti quei suoni intrisi di misticismo, sia elettronici che acustici, che da sempre hanno pavimentato l’immaginario musicale eretto sulle spiagge della Isla.

Quello di cui vi vengo a parlare, è l’album di Woolfy vs Projections, ovvero l’unione di due raffinatissimi, per quanto giovani, produttori: Simon James & Dan Hastie. Un disco che centra perfettamente gli intenti sopra citati, raccogliendo una serie di esperienze sensoriali ed intime tradotte in musica. Una serie di “spartiti” scritti tenendo bene a mente il fine ultimo dell’intero lavoro.
Un lavoro denso di emotività, nel quale il rock, l’house e la disco viaggiano in un unico binario diretto verso l’ignoto.

Le tracce, quasi tutte cantate, si tramutano così in sensualissimi tappeti dalle trame talvolta intricatissime, dove forte è la presenza di elementi acustici quali basso e chitarra. Quello che il disco magicamente và a coprire è un parco vastissimo che vede il suo perimetro affacciarsi in dirupi funk (I The Escape, This Space) o ancora in sconfinate distese ambient (Darkest Hour, We Were There) per rendere cuore vivo nei potenti limbi deep di “Neeve” e Starlight.

Bello inoltre constatare come l’estetica laccata della disco music assuma un conturbante aspetto rilassante nelle composizioni qui presenti, che forse riescono ad inasprirsi soltanto quando entra in gioco la vena rock tenuta comunque quasi sempre a bada.

The Astral Projections Of Starlight è il disco che riuscirà a dar calore al vostro inverno ormai prossimo, un album fatto di sostanza e classe, fatto di musica e per la musica.