I fratelli Lenny e Lawrence Burden da Detroit sono una delle formazioni storiche della techno, avendo prodotto praticamente sulle più importanti label del genere, guadagnandosi stima e rispetto in lungo ed in largo su questo pianeta.

Nuovo lavoro per la P-vine, label nipponica che segue la musica ad ampio raggio dal rock alla techno appunto., album che arriva un anno dopo il poco convincente “Off the Grid” uscito per la Tresor records, ma che per quanto ci riguarda non ha nulla a che vedere con quel mezzo passo falso forse troppo statico e privo di creatività.

Summers on Jupiter torna a battere con il cuore puntato a Detroit, ritrovando vena creativa e nuove idee da trasporre in musica.
Questo disco rappresenta in pieno la techno: è veloce, funk, emozionante e dirompente. I brani navigano tutti sotto un mood acidulo creato per mezzo di sintetizzatori e drum machine, ed anche l’utilizzo di parti vocali alimenta quella che può dirsi la forza distruttrice del lavoro.

Gli Octave One sanno dove andar a premere, puntando il dito una volta nel funk dissacrato di “Here Comes The Push”  poi nell’acid techno più sofisticata “One People, One Planet”. Quasi tutte le tracce sono composte pensando al dancefloor, anche se troviamo anche un brano privo di cassa come “Rachel’s Prayer”, perfetta song tutta in tensione tra stridore cosmico e ritmica spezzata di fondo.

Nelle parti percussive dell’intero lavoro è stato dato un peso fondamentale a strumenti come congas o cibali, integrati perfettamente nelle partiture velocissime di suono.

Un gran disco di pura musica techno che vi farà riscoprire con gioia Detroit ed il suo sound.