I Boozoo Bajou, duo formato dai tedeschi Peter Heider e Florian Seyberth, tornano alle produzioni dopo il loro album di debutto “Satta” del 2001 e “Dust my broom” del 2005.
Si parte sulle romantiche note di “Flickers”, si attraversa l’elegante atmosfera soul di “Sign”, si procede al trotto
nell’ immaginario far west elettronico di “Kinder ohne strom”.
In “Same sun” facciamo conoscenza con la giovane cantautrice anglosassone Rumer che ritroviamo anche nella melanconica “Messengers”.
Il brano che da il titolo all’album, “Grains” è una ballata folk di pinkfloydiana estrazione, mentre in “Tonschraube” e “Fuersattel” e “Big Nick” basta chiudere gli occhi per trovarsi sdraiati a mirare il tramonto in una spiaggia incontaminata.
Un album dalle atmosfere sofisticate ed eleganti, un crogiuolo di fusion, jazz, downbeat, soul e dub nel quale Peter e Florian rendono omaggio ai loro ispiratori tra i quali i maestri Curtis Mayfield ed Ennio Morricone.