New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Album Reviews /

As1 MVSM

  • Label / Solar One Music
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Apr 2009
  • Style /
  • Rating /
    10/101
As1

Non ce n’è, la Solar One Music continua a sfornare dischi electro di qualità al momento inarrivabile.
Artefice di questo nuovo lavoro per l’etichetta di The Exaltics è Arnold Steiner, in arte As1, altro capostipite della nuova scuola electro, fondatore, tra l’altro, della Transient Force records, ovvero un’altra grandissima realtà discografica d’oltreoceano.

La musica di Steiner ha una chiave di lettura molto diversa dall’universo The Exaltics, le sue sono geometrie che cercano la precisione stilistica senza mezzi termini, molto meno inclini allo studio atmosferico o melodico (fermo restando che il risultato è oltremodo armonioso ed organico). Dalle sue composizioni si evince una grandissima padronanza tecnica, come se l’artista non avesse altro da fare che passare la sua vita sulle macchine, e probabilmente è così.

I toni del disco versano su dinamiche acid addomesticate, basta ascoltare la quarta traccia in scaletta: “Lets Be Honest”, per capire la natura assolutamente underground dell’intero lavoro o ancora abbandonarsi nell’ascolto di brani come “Gearshift” o la metallica “Pounding Steel”, un brano che ti entra nelle vene per darti adrenalina pura.
Un lavoro ricco nella programmazione ritmica, che di brano in brano assume forme differenti, delle volte calme e quasi ininfluenti “Sleepless”, oppure decise e distruttive come in “Stomping Grounds”.

As1 può essere considerato senza alcun dubbio uno degli artisti con le capacità di portare il suono electro in una dimensione nuova ed innovativa, un musicista in grado di misurarsi con i suoni elettronici a 360°, riuscendo a carpire il meglio da ogni spunto sonoro.

Avremmo naturalmente il desiderio di veder suonare in Italia dischi ed artisti di questo calibro, e speriamo che prima o poi qualcuno si decida a far compiere questo benedetto salto anche al panorama musicale italiano totalmente stantio per quanto riguarda questa che è ancora la scena “vergine”.

Al momento godiamo fino all’eccesso di questo disco meraviglioso.