Giunge inaspettato il secondo capitolo delle session di Andrew Weatherall insieme ad alcuni tecnici del suono/musicisti del Boardroom studio.
Nel primo capitolo era apparso evidente come l’ascendente “weatheralliano” avesse fornito il punto di partenza per tutti i brani, che si aggiravano quindi in una sorta di epicentro musicale fatto di oscurità e misticismo.
Questo nuovo capitolo è invece una vera e propria prova di maturità per questo improvvisato entourage di artisti.
Credo si possa partire da qualcosa che se (ancora non è ben chiaro) verrà stampata in vinile, potremmo star tranquilli per i prossimi 10 anni.
Si chiama “U Know U Jack”, è scritta da Tim Fairplay ed è strasuonata da Weatherall in tutti i suoi recenti set, al punto che ci si chiedeva da quale mano miracolata fosse uscita fuori. Ecco la risposta.
“U Know U Jack” è la naturale trasposizione dell’old school nel futuro, è Jack in persona in gita nello spazio, è uno di quei brani che potremmo definire definitivi.
Weatherall naturalmente non ci pensa 2 volte, prende la track e la trasporta giù, nel profondo, con uno di quei remix che vi farà capire perché è stato coniato il termine Deep Techno.
Ed è ancora lui, con “Brother Johnston’s Travelling Disco Consultancy” ad attraversare i confini house-techno, facendo volteggiare il bassline alla sua stravagante maniera.
Radical Majik torna a far brillare la stella uk con un brano progressive/house bellissimo, “Direct Action”, una chitarra sullo sfondo, un piano acido a far brillare le stelle, ancora chitarra, ed infine la luna.
Emozioni da tempo dimenticate, riaffiorate qui in tutta naturalezza.
Pane per i denti dell’uomo, ovviamente, che non perde l’occasione di piazzarci dentro una cassa electro che è puro splendore, lasciando sulla tela pennellate di chitarra e quanto basta per far continuare la notte.
Segue E.S.C. con il brano “The Last Frontier”, un gran viaggio attraverso la psichedelica techno in chiave gothic.
Tim Fairplay ci riprova con “The Brood”, ma questa volta l’ostentato citazionismo (orientato verso una techno modello R&S primi anni ‘90) non premia affatto.
Lo sconosciuto “Con/Man” ci regala una piacevole traccia sullo stile Swayzack, ma forse quel suo essere così “perfettina” e pulita stona un po’ con l’universo dipinto dal padrone di casa.
Chiude il remix di Majik su “Built Back Higher” di Weatherall ed il risultato è un perfetto saluto mattutino dopo una di quelle notti popolate da zombie.
Lo riascolterete per anni.