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Album Reviews /

Radiq People

  • Label / Cirque Records (Japan)
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Oct 2009
  • Style / ,
  • Rating /
    10/101
Radiq

Di Radiq ne avevamo parlato in occasione della passata edizione del Nextech Festival, dove assistemmo ad una performance a tratti entusiasmante, ma non ancora completamente matura. Lui è un musicista giapponese residente a Parigi, vanta ormai molte produzioni per varie label elettroniche anche di culto (Logistic) e questo suo nuovo album è un gioello di perfezione sonora ed appeal deep.

Prodotto per la giapponese Cirque Records questo è un doppio cd che siamo convinti diverrà una sorta di piccolo classico del genere.

Radiq coinvolge per l’occasione una vera e propria orchestra fatta di percussioni, chitarre, violini, flauti, sax e violoncello, e, grazie alla sua grandissima capacità di sintesi, riesce ad estrapolare dalle varie composizioni soltanto i suoni migliori, riuscendo lì dove moltissimi artisti hanno smarrito la strada.

People è un album maturo e brillante, arte pura del minimalismo. Prendete come esempio lampante un brano come “Movements (Live in 1978)”, undici minuti di suono deep intriso di spunti strumentali assemblati da manuale, una traccia perfetta, sexy e coinvolgente, uno di quei brani che ognuno vorrebbe ballare in un club.
Nella successiva “Life On Ghetto Street” il miracolo si ripete, proiettandoci diretti nell’universo Moodymann con quegli accordi di chitarra appena accennati, le sottili incursioni vocali sussurrate ed il piano a ruota libera.

“Coffee House Jam” è un broken beat tutto sax e violoncello che è pura estasi, “Muddy Water” è funk africano circa 1970 intriso d’elettronica.

Un disco che in quanto a classe non ha nulla da invidiare ai mostri sacri del genere, spiccando per originalità nei tagli e nella costruzione delle atmosfere.

Nel secondo cd, Radiq lascia ancora più spazio alle improvvisazioni lavorando in maniera molto meno decisa sui suoni provenienti da strumenti classici ed il risultato è esplosivo!

L’iniziale “Liberalismo” è una jam percussiva che è un autentico mantra ipnotico pervaso dallo stupendo cut and paste vocale verso la fine del brano.

“By any means necessary” sfrutta un solo di flauto accompagnandolo da un massiccio break poi dilaniato in una soluzione free assolutamente originale.

C’è da dire che tutto il lavoro si basa su una lavorazione per così dire “free”, Radiq infatti ama stravolgere i suoi brani per mezzo di cambi di ritmo, incursioni strumentali e ripartenze totalmente “fuori asse”.

“45 Murder” è la traccia house minimale che non riesce più a nessuno dei “mostri sacri” berlinesi. Un groove fatto da un accordo, una base ritmica un sample vocale, nient’altro, provate ad ascoltare.

“ELectric Lady”  è forse uno dei brani più belli ed originali, un falsetto di basso ed una chitarra elettrica in acido per una jam stellare, puro Sun Ra del terzo millennio.

Senza dubbio tra i lavori migliori ascoltati quest’anno.

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