Pubblicato come doppio ep (contenente complessivamente cinque pezzi) o album digitale (otto brani in totale), “Sleepless Nights” rappresenta il primo lavoro di una certa consistenza per Alexander Tsotsos, uno dei due produttori greci della famiglia Mobilee (l’altro è And.id).
Otto tracce che svelano il lato nascosto di GummiHz, un suono dalle molteplici influenze più armonioso e melodico, ma soprattutto convincente, rispetto alle precedenti uscite sull’etichetta berlinese e alle performance dal vivo. Frutto di un intenso lavoro in studio, se consideriamo che l’ultimo ep “Under the Sun” risale al Luglio 2008, che ha dato i suoi frutti.
A cominciare dall’iniziale “Love Call”, uno dei brani di punta, dove il nostro si cimenta alla voce con risultati sorprendenti: una voce filtrata, cavernosa, che ben si adatta ai suoni a tinte scure che rimanda, volendo cercare un referente prossimo, al lavoro portato avanti da Fever Ray, prima “in famiglia” con i Knife e di recente in proprio.
Così come sorprende il french touch di “Sunshine Dub”, una citazione (omaggio?) di suoni tipicamente french house che proseguono in “Bang”, una marcia su ritmi marziani che potrebbe benissimo essere scambiata per materiale proveniente dalle registrazioni di un classico assoluto quale “Homework”.
Aperture baleariche invece, sommerse da beat martellanti, quelle contenute nella splendida (già a partire dal titolo) “Moments In Early Night” che tradiscono un’evidente ispirazione di stampo “E2-E4” di Manuel Gottsching. Seducono anche la minimal ambient di “Biting Cherries”, la voce filtrata di “I Lose My” sugli accattivanti giochi ritmici, così come colpisce la voce di Malena Perez in “Sleepless Nights” che ricrea un pathos espressivo di bristoliana memoria.
I suoni tribali, meccanici, nuovamente a ritmo di marcia, di “One Groove & Synth” rappresentano pertanto la degna conclusione e la perfetta quadratura del cerchio di un album che, pur non nascondendo le radici e le influenze di GummiHz, non ne preclude la creatività e ci consegna un produttore fino a questo momento, forse, sottovalutato.