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Album Reviews /

Dan Electro Bite The Hand That Feeds You

  • Label / P-Vine Records
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Nov 2009
  • Style / ,
  • Rating /
    10/101
Dan Electro

E’ mistero fitto intorno alla figura di Dan Electro, nessuno sa dirci nulla sul suo conto, ed intanto, quest’ombra, ci regala uno degli album più importanti del 2009. Ed anche su questo troviamo delle info contraddittorie, perché sembra sia stato pubblicato senza alcuna promozione nel 2008 per il mercato giapponese.

Quel che conta ovviamente è la musica, e di quella andiamo subito ad occuparci.
Dan Electro gioca con le voci come un burattinaio con i suoi prezioni oggettini. La voce come simbolo di un suono celestiale, dove ogni elemento viene curato meticolosamente portandola sempre in primo piano. Cominciate ad immaginare una di quelle favolose jam di Moodymann e moltiplicatela per cento, in “Bite the hand that feeds you” c’è tutto l’immaginario gospel americano a cavallo di una nuvola, il suono vola, sorretto dai bassi, sorretto dal piano e dall’organo, ed il paradiso sembra essere più vicino.

Gli arrangiamenti sono fantastici, autentiche sessions sintetizzate e riversate in una dimensione dance che urla di gioia dentro un dancefloor.
“Down is the Power” rimanda a “Mobyane” memorie per l’uso del vocal mentre in basso furoreggia una base tribale che ti spiazza talmente potente ed ipnotica, “Lead me On” è il lato oscuro dell’house, un tremore costante impregnato dalle lacrime versate per il superbo cantato.

Il soul ed il gospel devono esser state sicuramente fonti d’ispirazione primarie per l’artista, che dedica l’intero album all’interazione di queste con le strutture ritmiche e percussive. Molti gli strumenti suonati o campionati, da una valanga percussioni alle varie chitarre, bassi, sax, trombe, organi e sintetizzatori, una vera e propria “orchestra” da ballo, una gamma ampissima di suoni che contribuiscono alla ricchezza di questo disco che farà tuonare sicuramente tutte le teste house più sincere.

E’ difficilissimo consigliare una traccia piuttosto che l’altra, questo è un album da prendere, ascoltare e suonare per intero, con un range compositivo in grado di sfamare ogni tipo di pista, e soprattutto, ci tengo a dirlo, un album in grado di soddisfare ogni amante di buona musica.

Stiamo alla finestra ad aspettare notizie su questo genio sconosciuto e nel frattempo godiamo di un disco fantastico.

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