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Underworld ws The Misterons Athens

Athens

Lavoro molto inusuale per gli Underworld, che per questo bellissimo disco si trasformano in una vera e propria orchestra, accompagnati dalle note di musicisti come Karl Hyde e Rick Smith, che nel corso degli anni li hanno supportati nelle varie produzioni.
In questo album, intitolato Athens, vengono rivisitati brani di artisti provenienti da background all’apparenza molto distanti (se paragoniamo uno Squarepusher ad Alice Coltrane per esempio) ma che hanno tutti una deriva se vogliamo classica.
Gli Underworld immaginano il tutto come una jam nella quale l’improvvisazione fa da elemento principe, e proprio in questo riescono ad essere molto convincenti e concreti.

Il mood dell’intero disco è quello di una piacevole sessione in studio, beat imperfetti, suonate di sax e tromba appena accennate, note di piano dolci e sensuali.
Tutti i brani presi in considerazione, che annotano tra i prescelti anche Moodymann, Osunlade, Laurent Garnier, Roxy music e Brian Eno, cambiano radicalmente aspetto, amalgamandosi con quello che sarà un grandissimo apparato sonoro per certi versi colto ed “educato”.
Sperimentazione allo stato puro su musica che và dal jazz alla techno, un grande lavoro di riequilibratura su mondi sonori che aspettavano soltanto il coraggio di qualche musicista che sapesse riavvicinarli in una miscela nuova e sorprendente.

Se avete voglia di godere in un’ora abbondante di ottima musica in bilico tra elettronica, jazz ed improvvisazione, questo è uno dei migliori album sul genere da anni a questa parte.

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