Minamo è un combo di artisti giapponesi, in origine due, poi diventati nel 2001 quattro elementi che producono musica servendosi di moltissimi strumenti tra cui chitarre (classica ed elettrica), basso, percussioni, sax, strumenti autoprodotti a pedale e vari tamburi, oltre alla componente elettronica naturalmente.
Questo è il loro secondo album per la 12k, label che electronique elogia da tempo immemore e che per gli appassionati delle sonorità elettroniche più impegnate è sicuramente un istituzione.
Durèe è un piccolo capolavoro compositivo, un gioco sottile nel quale sono chiamati ad esibirsi tutti i suoni che possiate immaginare, ponendo al centro dell’attenzione in molti casi un’andatura creata con il suono della chitarra.
Scorre decisamente bene l’intero cd, che trae forza dalla capacità di questi artisti di bilanciare gli elementi in modo che nessun peso vada a dominare troppo all’interno delle strutture.
La componente elettronica gioca di suo una parte importantissima per l’utilizzo di tappeti sonori analogici di grande spessore, morbide sequenze di synth che ospitano le scorie strumentali sintetizzate e processate.
L’impressione è quella di trovarsi dentro un grandissimo album ambient, ed a fine ascolto tramuterete quel presagio in certezza.
Durèe è un disco melodico, emozionante, che colpisce per via di quell’idea di riduzione e minimalismo che è poi sostanza stessa del lavoro. Panorami puliti, chiari, quasi immobili. Lievi soffi di vento che smuovono l’aria, trasportando soltanto il pensiero in un morbido volteggio.
In una rara estemporanea si arriva quasi ad un rock psichedelico (Be Born) ed è piacevole assistere a quest’addensamento di nubi che ha il buon gusto di non evadere troppo dal concept iniziale.
Se avete voglia di smarrire i vostri pensieri in un tempo dolce ed impegnativo quanto basta, questo è il vostro disco.