Nome relativamente nuovo quello di Clara Moto, salito alla ribalta negli ultimi anni con una certa frequenza e destinato certamente a diffondersi con “Polyamour”, album di debutto della giovane produttrice austriaca.
Stabilitasi definitivamente a Berlino, dopo aver mosso i primi passi musicali nella natia Graz e un breve passaggio a Barcellona, Clara sta cominciando divenire un nome sulla bocca di molti anche nella capitale tedesca dopo alcune apparizioni convincenti insieme ai colleghi della InFiné, ormai a proprio agio nella patria riconosciuta del moderno suono elettronico.
“Polyamour” è stato preceduto da due dei brani più belli qui contenuti: quella “Silently” ripubblicata sul finire dello scorso anno e graziata, tra gli altri, dal tocco magico di Kirk Degiorgio in qualità di remixer, e “Deer & Fox”, uscita lo scorso mese di Febbraio naturalmente su InFiné, l’etichetta francese che ha scoperto Clara Moto grazie a uno di quegli incontri fortuiti che cambiano la vita: anno 2007, aeroporto di Ginevra, dove la produttrice austriaca incontra Agoria e da quel momento la sua parabola artistica prende il volo.
E’ dell’autunno successivo “Glove Affair” (qui contenuta), un taglio di house minimale che lascia presagire le potenzialità di Clara Moto, potenzialità che diventano evidenti nei due ep di cui si è detto che precedono l’album di debutto.
“Polyamour” presenta un suono asciutto ed essenziale, misterioso ed elegante, sinuoso e affascinante, costruito nel corso degli anni dalla produttrice originaria di Graz dove ambient e minimal convivono in equilibrio generando sonorità ora soffuse, ora martellanti ma sempre con garbo e armonia per una rielaborazione personale dell’electronica degli anni zero.
“Polyamour” si apre con un riferimento colto: “Emory Bortz” è infatti un personaggio del secondo romanzo dello scrittore statunitense Thomas Pynchon “The Crying Of Lot 49”, da noi tradotto con il titolo “L’incanto del lotto 49”, e si tratta di una piccola suite ambient techno, misteriosa come forse vorrebbe essere la scelta della citazione. Le stesse atmosfere proseguono in “Alma” (già lato b di “Silently”) che, pur non essendo la vetta dell’album, si candida al ruolo di brano rappresentativo dei due aspetti predominanti della musica di Clara Moto: due minuti e mezzo di ambient immobile e pastosa che compiono una repentina evoluzione in un suono minimal elegante e ipnotico.
Ma è l’arrivo di “Deer And Fox” a spezzare la tensione e a fornire un gioiello di pop elettronico grazie al contributo vocale di Mimu in stato di grazia, giovane artista austriaca che dimostra di trovarsi perfettamente a proprio agio con le atmosfere che evocano, in maniera nemmeno troppo nascosta, quelle contenute nell’album di debutto di Bjork. Ed è ancora la voce di Mimu ad elevare “Silently”, un’altra istantanea pop house dal fascino immediato, e “Joy Of My Heart”, dove il lamento malinconico di Mimu decreta, in un contesto diverso, versatilità e sensibilità della cantante.
“Polyamour” risulta, pertanto, un percorso avvincente tra frammenti di emozioni diversi ma sempre intensi: che siano episodi cinematografici (“Song Of Exhaustion”) o introspettivi (“Goodnight Twilight”), notturni (“Three Minutes”) o spontanei (“Take A Second”) riescono sempre a creare un percorso narrativo personale e sublime.