New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Album Reviews /

Mathew Jonson Agents Of Time

  • Label / Wagon Repair
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / June 2010
  • Style /
  • Rating /
    8/101
Mathew Jonson

“Love In The Future”, la traccia di apertura, parte lenta, sognante e termina approdando in territori ambient: una sorta di introduzione estatica per dettare in qualche modo le coordinate stilistiche in cui si muove “Agents Of Time”, vero e proprio album di debutto di Mathew Jonson.

L’infaticabile produttore canadese, ormai stabilitosi tra Berlino e Goa, a qualche mese di distanza dalle fatiche con il quartetto Cobblestone Jazz, lascia intendere da subito che non ci sarà spazio per il suo lato techno più votato al danceloor (niente a che vedere con una traccia, tanto per intenderci, quale “Decompression”), quanto piuttosto per il suo lato più sperimentale. Non sono lontani in questo senso i punti di contatto dalla follia creativa, imprevedibile e surreale, di Hrdvsion, fratello minore di Jonson e prossimo al debutto alla fine di questo mese ovviamente su Wagon Repair, etichetta di cui Jonson è co-fondatore.
   
“Love In The Future” rappresenta anche un’introduzione ad alcuni dei pezzi lucidi e visionari nello stesso tempo (e sono tanti) di cui il successivo “Girls Got Rhythm” è soltanto il primo: una specie di monolitico funk dalle moltrplici sfumature. Suoni che accelerano nettamente in “Thieves In Digital Land” divenendo più sperimentali e affascinanti e mutando in variazioni disco (come suggerisce il titolo) in “Sunday Disco Romance”.
“Marionette (the beginning)”, traccia già nota per il fatto di risalire al 2005, rallenta ulteriormente i tempi e sembra quasi aprire l’album in una direzione diversa, una ripartenza in stile Warp anni novanta per iniziare un percorso di ricerca parallelamente ad una lenta decelerazione ritmica, restando comunque avvicente anche negli episodi più lenti e introspettivi come, ad esempio, “New Model Robots” e “When Love Feels Like Crying” e nella chiusura cerebrale della titanica “Agents Of Time”.

Considerando che siamo ormai quasi giunti alla metà dell’anno, “Agents Of Time”, forte del pregio di essere un album adatto al dancefloor così come (soprattutto) ad ascolti domestici, si candida seriamente ad un posto di rilievo tra gli album usciti in questo 2010.

Redazione Written by: Pubblished: