Sapevamo cosa attenderci dall’album di debutto di Pit Waldmann, in arte Gorge: deep house sensuale di buona fattura, simile a quella che ha contraddistinto le sue produzioni e i suoi remix fino a questo momento. Niente sorprese, dunque, per “Mood”, primo lavoro del produttore tedesco a capo dell’etichetta 8bit Records (insieme a Nick Curly) e della neonata Katchuli Records, marchio gestito in proprio: deep house di qualità sempre elegante e raffinata.
Sono i toni sognanti di “Mooi” ad introdurre l’album nel modo più appropriato e creare la giusta atmosfera che, passando attraverso le sonorità afro di “Emefa”, conduce ad una delle tracce migliori dell’album, “Erotic Soul”: incedere deep e un parlato che si appoggia alla perfezione.
“Makena” è immobile e ipnotica, arricchita da ricorrenti pennellate a tinte pastello, le stesse che caratterizzano la melodia distesa di “Xaxax”.
Ma non mancano i pezzi dove Pit spinge sull’acceleratore quali “Imara”, “Keya” e “Garuna”, senza mai perdere comunque classe ed equilibrio.
Influenze deep house, quindi, e influenze africane che si fanno sentire sia nelle costruzioni ritmiche che nella scelta dei titoli: “Imara” significa forza, “Emefa” significa pace e “Makena” ricchezza.
Un album dove Gorge sceglie deliberatamente di rappresentare un’attitudine serena verso tutti gli aspetti della vita, tutti gli umori possibili (da cui la scelta del titolo) per trasmettere una visione positiva e solare.
Tutto qui è fatto con garbo e misura, i suoni sono puliti e profondi e ogni cosa risulta in ordine, forse persino eccessivamente in ordine.
Se tutto questo non bastasse è in circolazione anche una versione doppia con un secondo cd contenente i dieci migliori remix di Gorge e, previsto entro la fine dell’anno, lo stesso “Mood” verrà ripresentato in una versione contenente le stesse tracce remixate da artisti diversi.
Deep house over Mannheim.