Registrato nella campagna inglese in completa solitudine e mixato da James Shaw dei Simian Mobile Disco, “Lucky Shiner” è una pregevole collezione di brani riusciti ed emotivamente coinvolgenti, un ritratto personale e intimo di un artista che invita l’ascoltatore a condividere gli undici brani attraverso la creazione di propri paesaggi sonori attribuendo a ciascuno di essi un proprio significato.
Gold Panda disegna melodie eteree e astratte, dall’inclinazione spesso malinconica, attraverso i colori pastello della sua tavolozza, abbinandole a ritmiche che si integrano alla perfezione senza mai risultare predominanti, bensì complementari e certamente funzionali al contesto.
Quaranta abbondanti minuti che scorrono piacevolmente senza lasciare il minimo spazio alla noia e passano in rassegna il primo singolo “You”, la delicata ipnosi di “Vanilla Minus”, i violini in ‘slow-motion’ alternati ai campanellini dell’eccellente “Snow & Taxis”, l’electronica a tinte pastello di “Before We Talked” e “Marriage”, la malinconia di un brano che evoca nel titolo uno stato in cui tutti, prima o poi, ci siamo sentiti, “I’m With You But I’m Lonely”.
D’altronde, confessa l’artista inglese, l’album è stato ispirato da tour e trasferimenti, famiglia e amici, e dalla fine di una relazione amorosa.
Anche gli episodi etnici di “India Lately” e gli incastri orientali di “Same Dream China”, tributo ai due anni trascorsi in Giappone a studiare la lingua e la cultura giapponese, risultano molto interessanti.
A chiusura dell’album il vertice lirico di “You” che ha il merito di lasciare l’ascoltatore in un piacevole stato di serena beatitudine.
Certo è innegabile non notare e sottolineare le affinità e le similitudini con gli album di The Field o con le atmosfere create da un Nathan Fake o un Four Tet, ma resta il fatto che “Lucky Shiner” è un album che vale, indubbiamente, e che, c’è da scommetterci, ritroveremo in molte delle classifiche stilate a fine anno.