New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Album Reviews /

Jatoma Jatoma

  • Label / Kompakt
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Nov 2010
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Jatoma

I più attenti avranno notato sicuramente all’inizio di quest’anno una traccia intitolata “Helix” contenuta all’interno dell’annuale raccolta ‘Total 11’, compilata in casa Kompakt: una visionaria melodia onirica sospesa tra suoni elettronici e suoni acustici, che ritroviamo ora nell’album in questione.

Si è giocato molto in fase di presentazione di questo lavoro sul fatto che, sommando gli anni dei tre produttori dietro al progetto, otteniamo 68 anni e due di loro non raggiungono neppure i venti.
Non sappiamo molto di più in realtà di questo trio che ama esibirsi con il volto rigorosamente coperto da maschere: sono dunque di moda le identità celate nella musica elettronica? A partire dai Daft Punk (le cui identità sono comunque ben note), dopo i casi recenti di Arandel, la cui vera identità è tuttora nascosta, e Redshape tra gli altri, è il momento di questo misterioso trio danese.
In questo caso, tuttavia, si tratta sostanzialmente di un effetto scenico, in quanto sappiamo che la mente dietro al progetto è un personaggio discretamente noto nell’ambiente musicale (co-proprietario dell’etichetta Tartelet e batterista del trio Whomadewho), coadiuvato da due giovani produttori danesi.

Tredici brani piuttosto brevi in grado di intendere e concepire una via nebulosa e crepuscolare all’electronica che ricorda le atmosfere create dai compagni di etichetta Walls, la sensibilità di scuola Border Community e ‘pezzi da novanta’ quali Four Tet e Animal Collective.
L’iniziale “Little Houseboat” (peraltro primo singolo estatto dall’album) ricorda molto da vicino le atmosfere sognanti di Nathan Fake; con “Manipura” il cerchio si allarga ai migliori Plaid e continua in una sorta di ‘jam session’ che annovera tra i migliori episodi la cantilena glitch (dai vaghi contorni orientali) di “Durian” oppure le dolci armonie inframmezzate da rumori ed effetti di “Bou”, il carillon ipnotico di “Permafrost” e la disco cosmica della conclusiva “Luvdisc”.
Misteriosi ma senza dubbio autentici i tre Jatoma firmano, con questo album, un debutto degno di nota.

Redazione Written by: Pubblished: