Proviene dal passato questo album targato Umberto, progetto dell’ex Expo ’70 Matt Hill.
Quel che conviene fare da subito è mettersi seduti e godersi tutte le onde del disco che arrivano calde e potenti in un déjà vu sonoro ricco di fascino e mistero.
Prophecy Of The Black Widow è una catapulta che punta in una zona ben identificata del panorama sountrackistico mondiale, ovvero quella dedicata all’horror. Ricordate le vecchie produzioni dei maestri assoluti Goblin? Bene, se siete amanti di certe atmosfere dark ancestrali intrise di melodie a volte funeree, altre dolci, non vi resta che ascoltare un disco che indaga in maniera pressoché perfetta in queste atmosfere.
Tutta la musica legata al cinema horror/fantascientifico degli anni ’70 ed ’80 gira intorno a grandissimi musicisti che hanno poi segnato la storia, nomi quali Claudio Simonetti, John Carpenter, Vangelis, Ortolani e molti altri ancora, artisti che componevano i loro brani manipolando distese di sintetizzatori che hanno poi determinato un timbro sonoro che ha fatto scuola, qualcosa che sta’ a cavallo di più generi, dall’ambient alla new wave passando per ruvide memorie industrial e disco strumentali.
Umberto, dopo un primo album che ha avuto la giusta cassa di risonanza grazie alla Permanent Vacation che l’ha stampato su vinile, ci regala un ennesimo gioiello (questa volta sulla slanciatissima Not Not Fun) che si lega irrimediabilmente al primo successo scritto nemmeno un anno fa. Questa volta prende di petto la melodia addentrandosi nella narrazione di stanze invase dal terrore, ben illustrate in brani come “Temple Room”, splendido brano d’apertura intriso di memorie baleariche malate, chitarroni prog e batteria in un’epica miscela che lascia il segno. O ancora avventurandosi nell’elettro sci-fi di “Window of the web” e negli scampanii electro/argenteschi di Night Stalking.
Quel che appare in maniera predominante è una stesura solidissima, che pur non avendo un soggetto definito da descrivere, riesce ad essere esplicativa di un immaginario. Ascoltare Prophecy Of The Black Widow significa abbandonarsi completamente ad un suono che sappiamo già d’aver vissuto ma del quale siamo sempre dannatamente affascinati.