L’idea alla base di questo progetto è interessante: invitare alcuni produttori di diversa estrazione musicale a contribuire con un brano al di fuori del loro raggio di azione abituale. Idea piuttosto originale nonostante spesso non bastino le buone idee a fare i buoni dischi, quello che poi conta è come sempre il risultato finale.
Questa raccolta, distribuita su due cd per un totale di ventuno tracce per oltre cento minuti di musica, riesce ad abbinare i buoni presupposti di partenza ad ottimi contenuti musicali.

Per la quasi totalità degli artisti coinvolti si è trattato di rallentare nettamente il numero di bpm e creare qualcosa che, nella maggior parte dei casi, possiamo collocare stilisticamente tra musica ambient, pop e downtempo: ‘different’, appunto.

Succede così che troviamo un fuoriclasse quale Gui Boratto, posto non a caso quasi in apertura dopo i suoni post-Autechre degli Extrawelt in “Yummy”, che confeziona con “Half Life” uno dei brani migliori (se non il brano migliore) dell’intero lotto: una malinconica melodia ambient, eterea ed elegante, che incanta nel suo lento incedere.
Il primo cd scorre piacevole e allinea momenti di pura estasi i cui vertici rasentano l’eccellenza: la meditazione etnica di Kreidler in “Venusia”, la linea di basso ad intermittenza di Goldfish & Der Dulz in “Grashaim”, le notevoli suggestioni ambient degli Airbus Modular in “Assembly Notegram”, i suoni rilassati di “Dry Toast & Half A Grapefruit” firmati da Stephan Hinz e l’indietronica di Matzak in “One More Day”.

Il secondo cd, qualitativamente inferiore rispetto al primo, si apre con un Florian Meindl come non l’abbiamo mai sentito: “You Are Where Your Thoughts Are” lo pone a proprio agio tra rallentate sonorità downtempo. Da segnalare, tra le undici tracce, l’hip hop orchestrale di Fix & Fertig in “Romon”, l’etno-hop d’atmosfera di Pig & Dan & Dean Demanuele in “Day To Day”, l’immobilità di Frank Martiniq in “Low And Order” e le modulazioni di Rodriguez Jr. in “Ci