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Album Reviews /

Marcello Napoletano The Space Voodoo

  • Label / Mathemathics Recordings
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Dicembre 2010
  • Style /
  • Rating /
    9/101
Marcello Napoletano - The Space Voodoo

Strano percorso per questo disco uscito per la prima volta in doppio vinile, formato che da subito ha fatto pensare all’album, mentre ora, a distanza di oltre un anno, eccolo ripresentarsi nel più classico dei supporti con una tracklist differente per essere di fatto l’album di debutto di Marcello Napoletano, uno nato in salento con il cuore trafitto dai forti venti di Chicago.

Marcello non è certo una sorpresa per chi è solito leggere le nostre pagine, lo abbiamo elogiato in più occasioni, intervistandolo anche per poter approfondire meglio la sua conoscenza.

Diciamo che sarebbe bastato leggere il nome della label per la quale escono gran parte dei suoi dischi, la Mathematics di quel visionario di Jamal Moss, un artista imprevedibile quanto illuminato, per questo un genio, per capire l’importanza del lavoro.

The Space Voodoo è un album house che non ha nulla a che vedere con l’Italia, si è fatto tanto per decodificare l’house music nel nostro paese, fornendo interpretazioni talvolta lungimiranti, con schiere di artisti impegnati da anni sul fronte che hanno creato movimenti seri e decisi, ma per Marcello la questione è diversa ed il suo è un disco che a tutti gli effetti entra negli ingranaggi dell’unico e vero motore house mondiale, e lo fa con un linguaggio che risponde perfettamente ai dettami dei vecchi maestri della Windy City.

Veri mostri che si muovono tra filigrane Jack e manti deep, 13 brani per un percorso che parla diretto al cuore, in ganci melodici del calibro di “Im Sorry But Im House Ur Not”, forte di un lacrimoso vocal e di un organo angelico che guida il brano verso le vette del paradiso.

L’iniziale “The Space Voodoo (Original)” è una raccolta di malumori soul schiacciati da un corpo ritmico distruttivo, “Ottantotto” è pura old-school vibe vista al rallentatore.

La vera arma di seduzione di Marcello resta comunque quella innata capacità di reinterpretare gli stili secondo una visione che è 100% house, nei suoi brani infatti è palese l’influenza del jazz come del soul, generi dallo stesso amati e studiati a fondo e qui rappresentati in alcuni splendidi affreschi come “Like Black”, “Miles Man” e “Twin Jazz”, mentre “About us” e “My Brothers” fanno l’ultimo allungo verso l’ignoto, verso un luogo fermo nel tempo dove ha trovato dimora la sua musica.

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