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Album Reviews /

Various Artists Werkschau

  • Label / BPitch Control
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Jan 2011
  • Style / ,
  • Rating /
    9/101
werkschau

Quando si parla di musica e sperimentazione elettronica BPitch Control è una delle prime etichette a venire in mente. In primo luogo per la longevità: dodici anni non sono pochi per un’etichetta in un mercato in continua e frenetica trasformazione (in cui peraltro non è facile operare di questi tempi). In secondo luogo, soprattutto, per la qualità espressa in tutti questi anni.
Un percorso che ha portato l’etichetta berlinese a fare contemporaneamente i conti con numeri importanti pur continuando a selezionare le uscite con attenzione. Che equivale a dire una crescita costante nel tempo, fino a divenire una delle realtà indipendenti più importanti nel panorama internazionale, abbinata ad un aumento direttamente proporzionale del prestigio e della credibilità: ovvero un punto di riferimento per tutti gli appassionati e addetti al settore.
 

Arriva adesso, quantomai opportuna, una raccolta significativa a fare il punto sugli artisti e i ‘live act’ che si muovono nell’orbita dell’etichetta e, scorrendo l’elenco dei nomi, la reazione è impressionante: si passa dai produttori storici –  a cominciare ovviamente dalla compilatrice Ellen Allien – Sascha Funke, Kiki e Paul Kalkbrenner agli ultimi arrivati Aerea Negrot e gli eccellenti (e unici italiani in catalogo) We Love. Titolo più che mai appropriato dunque “Werkschau”, che in tedesco significa appunto ‘showcase’.
 

Quanto ai contenuti musicali, tutti di altissimo livello, all’interno dello splendido artwork (contenente le foto di ciascun artista presente nella raccolta) troviamo diciassette artisti ispirati, in alcuni casi in evidente stato di grazia, impegnati in altrettanti eccellenti brani inediti.
Tali risultano (e non rappresenta certo una novità) le atmosfere cupe della coppia ‘storica’ AGF/Delay, i suoni ‘minimal’ di Sascha Funke e il delicato arpeggio di Paul Kalkbrenner, reduce dal grande successo ottenuto con “Berlin Calling”.
Notevoli anche i brani di Zander VT, più morbidi rispetto ad altre occasioni, di Ellen Allien, nel suo classico incedere house, e dell’inedita collaborazione tra Kiki e Lenz in uno spumeggiante groove house.
Molto interessanti, al solito, Jahcoozi in un dub(step) d’atmosfera, così come l’electro-pop della giovane promessa Dillon, la stralunata (e divertente) house punteggiata da un cantato crooner di Mr. Statik e la consueta follia creativa a cui ci ha abituato Aerea Negrot.

Menzione particolare per gli unici italiani del lotto We Love e per il gradito ritorno di Telefon Tel Aviv.
Il duo formato da Giorgia e Piero, dopo l’ottimo album di debutto, conquista senza riserve con “Harmony Of The Spheres” in cui la voce eterea di Giorgia si appoggia su una cassa sostenuta in una sorta di ibrido techno-shoegaze.
Telefon Tel Aviv tocca vette inarrivabili grazie al contributo di Robin Guthrie, in una di quelle possibili alchimie sonore che costituiscono l’oggetto del desiderio di molti appassionati: un momento celestiale di rara bellezza in cui l’inconfondibile innesto di chitarra di Guthrie apporta ulteriore intensità.
 

Complessivamente “Werkschau” si rivela quindi un ottimo e aggiornato compendio sullo stato di salute dell’etichetta di Ellen Allien la cui qualità lo rende indispensabile, lasciando presagire che BPitch Control rimarrà un punto fermo anche per i prossimi anni.

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