Legata al giro Wolf + Lamb, nata in Turchia ma ormai residente a New York, Deniz Kurtel si è affacciata alla ribalta del palcoscenico elettronico sul finire del 2009 con l’ep “Whisper”, pubblicato su Wof + Lamb, che ne ha lasciato trasparire le notevoli potenzialità.
Nata artisticamente come curatrice di installazioni LED (sue le numerose installazioni presenti ai party Wolf +Lamb organizzati nel quartier generale di Brooklyn) e avvicinatasi solo di recente alla produzione musicale, Deniz Kurtel debutta su lunga distanza con un album che sorprende per idee e maturità.
La musica di Deniz è un affascinante caleidoscopio fatto di luci e ombre, gradazioni e sfumature, sensazioni disco e bagliori house; musica spesso ipnotica e misteriosa, sempre avvolgente e imprevedibile. Musica a tratti notturna e apparentemente immobile, smarrita nei meandri delle sue stesse profondità: semplicemente, la musica di Deniz Kurtel possiede qualcosa di ammaliante e magico, quasi mistico, e si nota subito dalle sensazioni intense trasmesse in apertura dalla bellissima title-track “Music Watching Over Me”: rotondità house impreziosite dalla voce distante di Laza Boyland che si perdono nelle atmosfere cupe e rarefatte di “Makyaj”.
Talvolta le scelte stilistiche si rivelano appena più prevedibili come nelle traiettorie disegnate dalla deep-house di “Best Of” che sfoggia un groove derivativo (che tuttavia non ne sminuisce la portata) e nondimeno riesce a risultare originale e dotata di un fascino irresistibile.
Particolare attenzione è rivolta anche e soprattutto alle voci, sia poste in primo piano o che siano campioni funzionali al contesto.
La voce calda e sensuale di Jada sui delicati e sincopati intrecci di “The L World” ne fanno una hit di immediata bellezza che risplende del suo straordinario arpeggio e ne rafforza la scelta quale singolo estratto per anticipare l’album (peraltro pubblicato con un remix di Guy Gerber il cui groove sembra sovrapporsi all’originale alla perfezione).
Così come il complesso vortice, puntellato da delicate visioni psichedeliche, creato nella successiva “Vagabond” (la traccia di cui Deniz è maggiormente orgogliosa) o nel sogno estatico di “Make Me Feel”.
Un album compatto i cui solidi tasselli possiedono il merito di essere intercambiabili, di costruire un mosaico costituito da infinite strutture simmetriche che contribuiscono, ciascuna per la propria parte, a formare qualcosa più ampio e universale, di notevole pregio estetico e soprattutto di grande sostanza.
“Music Watching Over Me” è senza dubbio uno degli album più belli e intensi ascoltati in questi primi mesi del 2011: un debutto sfavillante.