Da quando, poco più di un anno fa, Martin Dawson ha cominciato a produrre con il proprio nome e cognome ha realizzato ep per alcune delle etichette più quotate come Cocoon, Get Physical, 2020 Vision e recentemente Crosstown Rebels, con la splendida “No One Belongs Here More Than You” firmata insieme a Glimpse.

Esce invece per Moodmusic “Sunday Smoking”, che segue di due anni il debutto su lunga distanza a nome King Roc e le eccellenti produzioni come Two Armadillos condivise con Giles Smith (di cui si parla di un imminente album di debutto). 

“Sunday Smoking” parte con “Blissful Ignorance”, quasi una sorta di introduzione all’album, una serena meditazione contemplativa per pianoforte punteggiata da vocalizzi soul, ma già a partire dalla successiva “Chariot” Dawson comincia a svelare le sue carte e delineare le atmosfere deep house che costituiscono la vera essenza dell’album. Deep house morbida e sensuale che punta a costruire scenari e atmosfere piuttosto che a tracciare un percorso. Il senso dell’intera operazione pare essere proprio questo: “Sunday Smoking” mira a creare una collezione di istantanee deep house che rispecchino in pieno sia inclinazione musicale che sensibilità dell’artista. Una collezione di bozzetti il cui proposito è la pulizia del suono e la bellezza estetica delle composizioni. E Dawson ci riesce.

“Morning Glory” è house con richiami old school per aurore boreali che fa il paio con le malinconiche profondità di “Submerge”. E anche quando Dawson spinge l’acceleratore i risultati non cambiano: compatti groove circolari come nella title-track “Sunda Smoking” accentuati da battuta più veloce e maggiormente incisiva, mirabili effetti ritmici a scansione in “The Return”.
 “The Sleeping Dawn”, come suggerisce il titolo, rallenta ritmo e bassi e rappresenta la fine del viaggio, del gioco e delle danze; rappresenta, in sostanza, la fine della notte con l’arrivo dei primi raggi del sole.