La berlinese Pan è ormai un punto di riferimento solidissimo per gli amanti delle sperimentazioni sonore, sono ormai svariati gli album prodotti e rivolti ad un pubblico attentissimo ed ultra underground.
Non fa eccezione questa nuova release firmata dal palermitano Valerio Tricoli insieme a Thomas Ankersmit artista noto per le sue sperimentazioni estreme tramite l’utilizzo del sassofono.

Il risultato di questo incontro è un album brillante e raffinato che rappresenta un mondo elettrificato e ricco di micro-stimoli sonori ad altissima densità, intrecci ed architetture molto complessi che denotano una produzione tecnica sopraffina oltre che una visione d’insieme degna di un progetto prima di tutto compreso in ogni minimo dettaglio dai promotori stessi.

Un progetto che si basa su stesure ambient rappresentate da sottili tappeti e dilatate melodie espresse per mezzo di solitarie note estese all’infinito e ripetizioni cicliche di input sonori distribuite con parsimonia sull’intero tracciato. La gamma di colori verte su tonalità scure capaci comunque di esprimere calore, è un viaggio in profondità attraverso 5 lunghe sequenze sonore che dipingono altrettanti paesaggi, ammaliandoci come le migliori release targate Raster Noton o Mille Plateaux.

La cosa fondamentale in questo periodo nel quale anche l’ultimo arrivato crede di potersi esprimere tramite drones e pseudo-ambient non è tanto realizzare e pubblicare qualcosa, ora c’è bisogno di idee e di musica, di competenza e passione, e questo album è frutto sicuramente di tutto questo oltre a riuscire ad esporre un’estetica delicata e rappresentativa del “bello”.