Il nuovo album di Amon Tobin me lo spiego così…Prendete un musicista che più o meno le ha sempre suonate a tutti, con una maestria nella gestione dei suoni a volte spiazzante, uno che non ha mai avuto paura di sperimentare, prendendosi le sue responsabilità anche nei momenti meno fortunati, che si sa, a volte capitano, “capitano a chi lavora” recita un vecchio detto. Amon Tobin Appunto.
Altrettanto sinceramente ammetto che la mia passione per la sua musica era ferma a quell’” Out From Out Where” che nel 2002 accompagnò i miei ascolti per un tempo indefinito, assecondando i miei sogni, portandosi a volte dietro il peso dei momenti vissuti in serenità come di quelli vissuti in apprensione, quello che la musica deve fare, sostenerci, fungere da riparo incontaminato quando ne abbiamo bisogno.
Sono seguiti i “famosi” momenti meno fortunati, o perlomeno nell’ottica di chi scrive così è stato, dischi che non hanno stimolato quelle corde che sembrano materializzarsi soltanto in occasione di determinate alchimie, ma torniamo a quel musicista, passano gli anni, si moltiplicano i produttori, arriva un fiume di musica che annebbia la vista, o meglio distrae l’udito, troppo di tutto, la creatività relegata in un angolo e troppo spesso dimenticata.
Quel musicista ne ha le palle piene, in fondo lui le ha sempre suonate a tutti, così, in preda ad un orgoglio basato su solide certezze ritrova le idee giuste (la tecnica non è mai stata un problema) e scrive nuova musica, pronta, di nuovo, a lasciare il segno.
“ISAM” è proprio questo, un disco che lascerà il segno negli anni a venire, proprio come alcuni suoi vecchi capolavori. Tobin in un uragano sonoro pronto a non lasciare superstiti. Ora provate ad ascoltarlo, ragionate su cos’è stata la sperimentazione degli ultimi anni, fate i vostri paragoni e poi ditemi se questo non è un disco di portata storica…
Qualche info di rito, nel cd troverete campioni sonori presi da innumerevoli fonti, strati di basse frequenze che faranno sussultare il vostro stomaco inducendovi al “Travelgum” di turno, onde così alte, intense e dirompenti da farvi tenere ben saldi alle pareti, composizioni così delicate ed emozionanti da farvi salire il cuore in gola.
Contraddizioni? Probabile, come è probabile che accoglierete questa musica come oro colato.