Strano prototipo di techno quello realizzato da tobias., per niente scontato, certamente non ‘allineato’ ma dotato di una sottile creatività e di una ricercata originalità che rilasciano l’album solamente dopo ripetuti passaggi. “Leaning Over Backwards” non è immediato, ad un primo ascolto potrebbe persino apparire poco unitario e discontinuo ma, non appena prese le dovute misure, svela tutto il lavoro di fino svolto in sede di produzione.
tobias., registrato all’anagrafe come Tobias Freund, vanta un’esperienza più che ventennale negli studi di registrazione, oltre a svariati anni trascorsi a produrre esperimenti in proprio e gestire un’etichetta denominata ‘Non Standard Productions’. Il moniker tobias. dovrebbe, almeno sulla carta, essere destinato a creare musica finalizzata al dancefloor, ma sminuire in questo modo quanto espresso nel suo album di debutto sarebbe poco appropriato e quantomeno riduttivo.
“Leaning Over Backwards” vive tanto di momenti techno ‘canonici’ come l’ipnotica “Skippy” e “We Stick To The Plan” quanto (e soprattutto) di momenti introspettivi, quali la spirale notturna dal titolo inquietante “Voices Told Me To Do That”, “Zero Tolerance”, l’avvitamento ascensionale della title track e “Now I Know”, ambient dalle frequenze disturbate che chiude egregiamente l’album.
Non mancano nemmeno collaborazioni di prestigio come, ad esempio, in “The Key”, registrata a Santiago insieme a Uwe Schmidt, nelle inflessioni oniriche di “Party Town” e “Now I Know”, graziate entrambe dalla voce di Aerea Negrot (che ricambia il favore dato che Freund ha prodotto il suo ep appena uscito su BPitch Control).
Forse, la chiave di lettura dell’album, il segreto per interpretarne appieno finalità e direzione è racchiuso tutto nella foto di copertina, dove quello che presumiamo essere Tobias Freund in procinto di effettuare un autoscatto è avvolto da una luce opaca, nebulosa, così come sfocati e offuscati sono i contorni della sua versione di techno.